23/1/2007 ore: 10:42
Sicurezza sul lavoro: Damiano annuncia il «testo unico»
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Damiano annuncia il «testo unico» Un solo testo valido per tutti i settori e per tutti i lavoratori, pubblici o privati, fissi o flessibili, fino agli autonomi. Atteso da anni, arriva il Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e non fa distinzioni (non al ribasso almeno) tra settori o tipologie di contratti. Non è poca cosa considerato che le norme a tutela di chi lavora oggi sono un groviglio che diventa uno scudo per chi considera la sicurezza soltanto un costo. Un’altra novità sta nell’input per così dire «culturale»: salute e sicurezza diventano materie di studio, inserite nei programmi scolastici e universitari, e si cercherà di ridare un senso alla formazione degli operatori, in azienda e fuori. È difficile dare una data al momento i cui si cominciò a parlare di un Testo unico di questo tipo. C’è chi lo fa risalire al 1978, sicuramente se n’è discusso in tutte le legislature dal Novanta fino alla penultima che ha registrato il fallimento del sottosegretario forzista Maurizio Sacconi costretto a ritirare la sua proposta perché bocciata senza appello dalle regioni (oltre che dai sindacati). Il nuovo provvedimento verrà presentato giovedì e venerdì prossimi a Napoli dove si terrà la conferenza nazionale sul tema, è il secondo appuntamento nel suo genere, la prima si tenne a Genova otto anni fa, quando al Lavoro c’era Cesare Salvi. Dopo, con Maroni, è stata la rimozione. L’appuntamento è stato illustrato ieri dal ministro Cesare Damiano, dal sottosegretario alla Salute Gianpaolo Patta e dal presidente della Campania Antonio Bassolino che dedica la conferenza alle due donne che hanno perso la vita nel rogo della fabbrica di materassi in cui lavoravano vicino Salerno. Si chiamavano giovanna Curcio e Anna Maria Mercadante, avevano 15 e 49 anni. Sono circa 1200 i morti sul lavoro ogni anno, oltre un milione gli incidenti, più di 25mila le malattie di varia natura che vengono correlate al lavoro. Porre un argine è per Damiano «una battaglia di civiltà e una priorità per il governo». Il Testo unico verrà esaminato dal consiglio dei ministri, sarà una legge delega ma dovrà fare i conti con lo stop del Prc. Il deputato Gennaro Migliore e il responsabile Lavoro del partito Maurizio Zipponi parlano di «inadeguatezza di merito e metodo» perché «il testo non è passato al vaglio delle commissioni parlamentari e perché presentato da due soli ministri senza aver consultato i partiti della coalizione, neanche Rifondazione che ha già elaborato una sua proposta». Il testo dei due ministeri, è stato spiegato, non punta a stravolgere la normativa attuale, ma a riordinarla e semplificarla. Tra le novità spicca l’ampliamento del campo di applicazione delle norme a tutti i lavoratori con un’attenzione particolare per le donne e i giovani, gli extracomunitari e i lavoratori con contratti di somministrazione. Per le piccole e medie imprese sono previste misure di semplificazione degli adempimenti in materia di sicurezza. «Passo dopo passo - ha detto Damiano - diamo ordine e procediamo verso la strada giusta. Il nuovo testo unico è la dimostrazione che il governo non predica le riforme, ma le pratica». Il sottosegretario Patta ha invece ricordato che era dal ‘78 che si inseguivano questi obiettivi, senza centrarli «perché i soggetti in campo sono stati spesso divisi». E sempre Patta ha posto l’accento su un aspetto che fa meno notizia ma che sta diventando un’emergenza: le malattie, che impongono un’opera di prevenzione su larga scala. «Occorre più attenzione per questo -ha detto- molte patologie portano alla morte. Parlare di sicurezza non basta, si deve ripartire anche dalla salute». A Napoli interverranno il premier, Romano Prodi, i ministri Damiano, Turco, Di Pietro, Fioroni. Previsti i saluti del presidente della Repubblica, di Camera e Senato. E ancora Bassolino, Treu, Montagnino, Errani e poi docenti, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti di Inail, Ispesl, Anmil e tanti altri. |