14/7/2010 ore: 10:35

Scrive ai colleghi su Pomigliano con l’email aziendale. Licenziato

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I lavoratori della Fiat di Tichy hanno scritto una lettera di solidarietà ai colleghi di Pomigliano, un volantino che un impiegato, delegato Fiom di Mirafiori, ha girato a una quarantina di compagni utilizzando l’e-mail aziendale. Un gesto che a Pino Capozzi è costato il licenziamento.
«Ho voluto solo sensibilizzare i colleghi sul referendum - ha spiegato ieri - non certo diffamare l’azienda ». Ma il Lingotto contrattacca. «Ha usato i mezzi aziendali per diffondere messaggi denigratori nei confronti dell’azienda». Ha inoltre aggiunto sue considerazioni su Pomigliano e sulla posizione della Fiom. Abbastanza, per Fiat, per interrompere il rapporto di lavoro. Pugno di ferro, insomma, come del resto a Melfi dove Fiat rifiuta di ritirare la sospensione di altridue delegati sindacali e diunlavoratore e minacciadi licenziarli.
I MESSAGGI PER IL SI
E pensare che nei giorni del referendum sull’e-mail aziendale «circolavano messaggi che invitavano a votare Si, ma non sono stati sanzionati», racconta Capozzi, 35 anni, da due in Fiat. «Ho girato il messaggio ai colleghi del mio gruppo di lavoro, ma il testo delle lettera è pubblico, era stata anche affissa in bacheca. Nelle poche righe di presentazione scrivevo che la situazione di Pomigliano era chiara anche fuori dal nostro paese, che solo la Fiom aveva avuto il coraggio di dire No e che lavorare non equivale a essere sottomessi». Capozzi si definisce un «moderato», «non ho diffamato l’azienda, la Fiat è grande non solo per dimensioni, non mi aspettavo un trattamento simile perché credo nella libertà di espressione. È brutto perdere il lavoro per queste ragioni, sto male – continua l’impiegato - Senza stipendio non riuscirò più a pagare il mutuo. Mi sento una pulce contro un carrarmato ». Contro il licenziamento la Fiom sciopera in tutto il gruppo venerdì, per quattro ore. «Se si passa ai licenziamenti non c’è possibilità di ricostruire il dialogo», dichiara Maurizio Landini leader Fiom. E di provvedimento «inaccettabile» parlano anche ilPd con Damiano, Fassina e Esposito, e l’Idv con Zipponi. «L’azienda dicono- ci ripensi».

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