8/4/2002 ore: 12:13

Sarà il partito ombra di Cofferati? «Superato il congresso di Pesaro»

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    retroscena
    Amedeo La Mattina

(Del 8/4/2002 Sezione: Interni Pag. 9)
IL LEADER CGIL IN PRIMA FILA ALL´ELISEO TRA LE OVAZIONI
Sarà il partito ombra di Cofferati? «Superato il congresso di Pesaro»

ROMA

SERGIO Cofferati va a sedersi in prima fila a godersi lo spettacolo del «correntone» che si fa «partito-ombra» in un partito che Piero Fassino vuole «libero e plurale» ma che spera rimanga «unito». I compagni accolgono il «Cinese» con una di quelle ovazioni che si tributa solo ad un leader indiscusso di tutta la sinistra. Nella sala stracolma del Teatro Eliseo si nota l´assenza di Massimo D´Alema e la presenza di quasi tutta la segreteria Cgil e di numerosi segretari di categoria. C´è Guglielmo Epifani, il successore designato alla guida della Confederazione, c´è Achille Passoni, il principale organizzatore dell´imponente manifestazione del 23 marzo, c´è Paolo Nerozzi, il quale a nome del sindacato assicura il forte impegno nell´associazione «Aprile» che ha tutta l´aria di essere la futura tolda di comando da dove Cofferati guiderà la sua battaglia politica, dentro e fuori la Quercia. Non c´è aria di scissione tra le poltrone rosse dell´Eliseo. E Giovanni Berlinguer ci tiene a fugare ogni timore quando spiega che «Aprile» non è un nuovo partito «perché la frantumazione dei partiti è già eccessiva», non è neanche una corrente cristallizzata in un «gruppo di potere in lotta interna per tessere e posti». Nei piani di Cofferati è piuttosto il superamento del congresso di Pesaro, il tentativo di unire la sinistra e di gettare un ponte verso Rifondazione comunista, è la convinzione di essere alla testa di una nuova opposizione politica e sociale fatta di girotondi, lotta sindacale e no global. «Il congresso di Pesaro è finito da tempo», scandisce il «grande capo». Il quale rimane ad ascoltare fino alla fine, non si perde un intervento, prende appunti, applaude Bassolino quando dice che «oggi qui è avvenuto un fatto politico nuovo», applaude anche Occhetto pronto a iscriversi all´associazione e a fare una «Bolognina di sinistra» con Bertinotti, va a salutare il professore Pancho Pardi, apprezza il discorso di Gloria Buffo che pone il discrimine contro la guerra, annuisce mentre Fassino dal palco ammette: «Sì, il congresso è alle nostre spalle». Eccolo il «partito-ombra» di Cofferati che non ha bisogno di spaccare i Ds per costruirsi una piccola formazione politica destinata, come mette in guardia Asor Rosa, ad «arenarsi nell´arcipelago sabbioso delle divisioni a sinistra». «Il nostro obiettivo - spiega Pietro Folena - è condizionare dall´interno la segretaria Fassino, spostare a sinistra l´asse politico della Quercia, superare le forme sclerotizzate del partito. E per fare questo, l´associazione "Aprile" apre ai movimenti e al fermento della società civile che ha messo in moto l´opposizione al governo Berlusconi». Folena guarda all´Assemblea programmatica dei Ds in autunno: «Sarà quello il vero banco di prova del nostro partito. Verificheremo se veramente abbiamo superato il congresso di Pesaro». Intanto, aggiunge Giovanna Melandri, «stiamo mettendo le basi di un´avventura appassionante, stiamo costruendo un ponte tra la sinistra riformista e quella antagonista. Dentro il partito, poi, abbiamo fatto il miracolo di aver rimesso insieme Occhetto e Tortorella e tutto ciò che c´è in mezzo. Un vero miracolo!». Sì, c´è entusiasmo tra i compagni che si stringono attorno a Cofferati che esce dal Teatro Eliseo seguito da una processione adorante. Lui non dice quasi nulla («è un momento in cui sono troppo esposto nella battaglia sindacale»). Ai giornalisti che insistono sulla sua presenza ricorda di essere iscritto ai Ds, di avere aderito ad una mozione congressuale che ora si «sta trasformando in associazioni: dunque è del tutto naturale la mia presenza qui». Il «condottiero» non riesce ad infilarsi in macchina per andare via. Si ferma a parlare con Valentino Parlato del «Manifesto» che lo invita ad andare avanti così. «Il vostro contributo ci è prezioso», gli dice Cofferati. «Si fa quel si può con i nostri mezzi modesti, io poi sono ormai vecchio», si schermisce Parlato. «Ma va là, ce ne fossero come te in giro», è la risposta del «lider maximo». Fassino è già andato via da un pezzo, dopo aver riconosciuto che l´associazione «Aprile» darà un contributo all´espansione del partito. Tuttavia, commenta Fabio Mussi, «le differenze di linea politica tra noi e la maggioranza guidata da Fassino e D´Alema sono ancora molte». Ad esempio, aggiunge Vincenzo Vita, la discriminante contro la guerra e su alcuni temi della globalizzazione sono «profonde»: «Intanto, sperimentiamo il partito plurale, poi si vedrà...».

 
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