2/3/2005 ore: 11:00
Sanzione amministrativa contro il lavoro sommerso
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mercoledì 2 marzo 2005 pagina 3 Primo piano Giro di vite sulle violazioni per il lavoro nero. La maxi-pena (200-400% del costo del lavoro) cede il passo alla sanzione amministrativa di 2 mila euro per lavoratore, maggiorata di altri 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo. Alla violazione non si applica la procedura della diffida, né viene ammesso il pagamento in misura ridotta della sanzione. Inoltre, il lavoro accessorio approda nelle imprese familiari; nascono le agenzie sociali per lavoro (appendici delle agenzie per il lavoro) e il lavoro intermittente apre a tutti gli over 45, anche se pensionati. Le novità fanno parte del piano d'azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale proposto dal governo alle parti sociali. Sul lavoro nero, la novità concerne l'abrogazione della tanto contestata maxi-sanzione per l'impiego di lavoratori non risultanti da scritture e documentazione obbligatorie (sanzione in misura pari dal 200 al 400% del costo del lavoro). Che viene sostituita da una sanzione amministrativa una tantum di 2 mila euro per lavoratore sommerso, maggiorata di altri 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo. Cambia pure la competenza all'irrogazione della sanzione che, dall'Agenzia delle entrate, passa alle direzioni provinciali del lavoro. In sede di verifica, inoltre, la violazione non potrà essere diffidata dagli ispettori ai sensi dell'articolo 13 del dlgs n. 124/04 (riforma ispezioni), comportando l'impossibilità della sua regolarizzazione. Per la sanzione, infine, viene escluso il pagamento in misura ridotta. Il lavoro accessorio (introdotto dal decreto di riforma del lavoro, il n. 276/03, ma mai divenuto operativo) ottiene per la quarta volta un restyling di regolamentazione. La novità stavolta concerne il campo di applicazione: ne potranno far uso, fino all'importo massimo di 10 mila euro per periodo d'imposta, le imprese familiari operanti nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. È una forma di lavoro che si caratterizza per forma retributiva (sono previsti buoni), disciplina fiscale (i buoni sono esentasse) e disciplina contributiva (si paga il 13% alla gestione separata Inps e il 7% all'Inail). Altre novità. La possibilità di inquadrare il lavoratore per non oltre più di due livelli alla categoria altrimenti spettante diventa derogabile con specifica previsione di legge o da parte della contrattazione collettiva nazionale o territoriale. (riproduzione riservata) |