Sanatoria di colf e badanti, nel primo giorno 5mila domande
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Nella prima giornata della sanatoria per colf e badanti sono state inviate telematicamente al sito del Viminale oltre 5 mila domande (5289 alle ore 17) ma i moduli EM scaricati sono stati quasi 12 mila (11.954). Un trend che permette di attendersi, da qui fino al 30 settembre, data ultima per inoltrare il modello, almeno le 500 mila richieste di sanatoria che il governo si
aspettava. Probabilmente la cifra sarà superata, con un incasso complessivo per lo Stato (tra una tantum di 500 euro e gli altri oneri per i permessi) di almeno 1 miliardo e 200 milioni di euro.
Gli inviti a non precipitarsi, tanto non c’è limite e non c’è rischio di rimanere fuori, sono stati evidentemente ascoltati, visto che in questo primo giorno non c’è stata la corsa al click.
E non ci sono stati neppure particolari problemi per l’invio dei moduli. «Soltanto nella prima ora, diciamo fino alle 9 del mattino, abbiamo avuto qualche intoppo—dice il responsabile del patronato Inca Cgil di Roma centro, Fabrizio Baiocchi —probabilmente perché il programma non era ancora stato allineato. Ma poi a partire dalle 9 io stesso ho inviato la prima domanda e tutto è andato ok». Baiocchi spiega che al patronato della Cgil sono arrivate «soprattutto richieste di informazione da parte dei lavoratori extracomunitari. Sono molte le cose che vogliono sapere concretamente, una di queste è la questione dell’abitazione, sia nel modulo sia poi al momento della convocazione allo Sportello Unico, bisognerà presentare la cessione di fabbricato, insomma, il lavoratore deve avere un posto dove è alloggiato, gli affitti in nero, tanto per intenderci, non vanno bene. Poi c’è da sapere quanto pagherà il lavoratore, circa 80 euro al momento della richiesta del permess di soggiorno». Agli sportelli di patronati e associazioni hanno già cominciato a dare gli appuntamenti.
«Diciamo a tutti — continua Baiocchi—che il giorno in cui verranno dovranno portare tutti i documenti che abbiamo richiesto, solo così saremo in grado di non perdere tempo e inoltrare una domanda senza errori». Patronati e associazioni, con oltre 3mila moduli scaricati, rappresentano comunque solo un quarto dei richiedenti, le altre quasi 9 mila richieste sono arrivate da privati, segno che l’italiano medio ha sempre più dimestichezza con il computer e con internet. Non è inutile ricordare che soltanto le associazioni che hanno firmato il protocollo con il ministero dell’Interno possono scaricare più domande conto terzi, il privato cittadino può richiedere sul sito fino ad un massimo di 5 moduli EM. «Alcune associazioni non accreditate—spiegano dal Viminale — non si spiegavano perché non riuscissero a scaricare più di 5 modelli, e pensavano ad un problema tecnico
che invece era inesistente». È ancora possibile per le associazioni che hanno i requisiti, chiedere la firma del protocollo. «Per il resto siamo soddisfatti— dicono ancora dal ministero —. Addirittura, nonostante per prudenza nei giorni scorsi si era detto che la ricevuta via mail alle richieste telematiche sarebbe arrivata entro 72 ore, già ieri siamo stati in grado di inviare la ricevuta a 3.718 domande inviate su 5 mila. Di queste, 2.300 circa sono per colf, 1.400 per badanti. Soltanto da Milano e da Roma sono arrivate la metà delle richieste, seguono Napoli e Brescia; riguardano la regolarizzazione soprattutto di ucraini e moldavi, e poi di lavoratori del Marocco, del Bangladesh e della Cina popolare.