28/4/2005 ore: 11:06

Salari, stop di Siniscalco a Tremonti

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    giovedì 28 aprile 2005

    Pagina 8 - Economia
      Perplesso anche il titolare del Welfare, Maroni. I dubbi del Tesoro sulla detassazione della benzina. Berlusconi: "Le spiagge? Un´idea"
      Salari, stop di Siniscalco a Tremonti
      No al taglio fiscale sugli aumenti. Montezemolo: la situazione è grave
        ROBERTO PETRINI
          ROMA - Domenico Siniscalco è contrario alla proposta avanzata dal vicepremier Giulio Tremonti volta a detassare gli aumenti di stipendio per favorire la firma dei contratti di lavoro; nota anche la contrarietà del ministro dell´Economia, più volte manifestata in passato, alla sterilizzazione della fiscalità sulla benzina. Il ministro del Welfare Maroni suggerisce invece di agire sugli oneri impropri della busta-paga (maternità e malattia). Ieri è intervenuto anche il presidente di Confindustria Montezemolo: «Il governo - ha detto - ha deluso, la situazione è grave, il programma economico va bene ma bisogna intervenire subito».

          Il ruolino di marcia di Via Venti Settembre non cambia. La Trimestrale dovrebbe arrivare domani con il primo consiglio dei ministri. «Saremo in linea con le previsioni della Ue», ha detto ieri il ministro dell´Economia Siniscalco alludendo alla crescita dell´1,2 per cento del Pil per quest´anno. Il rapporto deficit-Pil sarà in risalita (tra il 3,2 e il 3,5 per cento, a seconda delle decisioni che prenderà Eurostat su alcune poste contabili). In particolare sul deficit peserebbero anche le diverse classificazioni operate da Eurostat che potrebbero ulteriormente appesantire questa voce. Ma secondo i calcoli di alcuni osservatori all´appello del 3 per cento quest´anno mancherebbe un punto di Pil, pari a 12 miliardi di euro il che renderebbe inevitabile una manovra-bis, anche nell´eventualità di una sconfitta della Costituzione europea al referendum francese del 29 maggio che avrebbe come riflesso una sorta di «rompete le righe». Nel caso il progetto del ministro Siniscalco di anticipare con un decreto legge alcune misure della Finanziaria e dell´Irap prima di giugno sarebbe la prevedibile contromossa.

          L´impegno dell´esecutivo sul fronte conti pubblici è stato tuttavia ribadito ieri da Berlusconi che, durante il dibattito alla Camera, ha difeso l´azione italiana soprattutto per quanto riguarda il contenimento del debito per il quale l´Italia ha fatto «complessivamente meglio degli altri partner dell´Eurozona». Berlusconi ha anche difeso la contestata proposta di Tremonti sulla vendita delle concessioni delle spiagge: «E´ un´idea», ha detto. Precedentemente anche Tremonti, si era espresso sui conti rinviando al mittente ogni accusa di «disastro»: «Non fatevi spaventare da quelli che parlano di disastro dei conti pubblici perché sono tutte balle».
            Torna ad agitarsi intanto la questione del fiscal drag. Secondo uno studio pubblicato da «la voce.info», a firma di Bosi e Baldini, il fiscal drag avrebbe «mangiato» circa la metà dei due moduli di riforma fiscale 2003 e 2005 introdotti dal governo Berlusconi e pari a circa 13 miliardi di euro. Non a caso ieri il leader della Cisl Pezzotta e quello della Cgil Epifani ne hanno chiesto con forza la restituzione bocciando anch´essi l´idea tremontiana degli sconti fiscali sugli aumenti salariali. Una richiesta che entra nel quadro del rinnovo dei contratti di lavoro tra i quali, in prima linea, c´è quello degli statali definito ieri dal ministro per le Politiche Agricole Alemanno una «emergenza» e per il quale si profila una convocazione imminente dei sindacati.

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