30/4/2004 ore: 12:40
Rovereto. Lavoratrici Pedus in strada
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Lavoratrici Pedus in strada
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«Orari così flessibili che ci impediscono di vivere. Intanto migliaia di euro d´aumento per i dirigenti sanitari»
Ieri mattina la manifestazione in strada delle lavoratrici «Pedus». Ogni giorno al lavoro per poco più di quattro euro netti (foto Cavagna) |
Di DAVIDE PIVETTI
Ogni giorno puliscono, lustrano le corsie dei nostri ospedali, le camere dei degenti, gli ambienti frequentati quotidianamente da centinaia di persone alla ricerca di una cura, di una guarigione. È facile intuire che senza il loro lavoro la macchina sanitaria si fermerebbe ben presto, per impraticabilità degli ospedali. E questo renderebbe inutile il lavoro e la professionalità di medici, infermieri, personale ausiliario.
Le lavoratrici della «Pedus service» ieri sono scese in strada per raccontare la loro verità. Quella - dicono - di un lavoro pagato male e caratterizzato da orari così flessibili da rendere difficile anche il vivere quotidiano. Hanno manifestato per chiedere un contratto integrativo, per dire a tutti quanto sono pagate e quanto lavorano. «Lavoriamo per un salario orario di 5,86 euro lordi (che al netto significa poco più di 4 euro) comprensivo degli scatti di anzianità. Molte di noi hanno un contratto a tempo parziale, con orari estremamente flessibili che ci costringono a restare fuori casa molto di più del tempo necessario all´effettuazione del servizio. Vogliamo denunciare il fatto che mentre la Provincia e la stessa Azienda sanitaria erogano aumenti di stipendio per migliaia di euro mensili (ben al di sopra dell´inflazione) ai dirigenti, a noi viene negato un aumento salariale di 50 euro mensili ed un piccolo riconoscimento del lavoro domenicale. Anche noi - dicono le lavoratrici Pedus - rivendichiamo il diritto ad un contratto integrativo che riconosca il nostro lavoro, le nostre professionalità e recuperi, in parte, gli aumenti dei prezzi verificatisi in questi ultimi anni. Chiediamo che l´Azienda sanitaria e l´assessore Andreolli si assumano le rispettive responsabilità affinché dentro l´ospedale il sistema dell´appalto non sia strumento di risparmio e riduzione dei costi fatto sulla pelle di chi lavora».
La manifestazione di ieri mattina è durata circa un´ora e ha interessato lo spazio di fronte al Santa Maria del Carmine. Le lavoratrici hanno distribuito un volantino con una «lettera aperta ai degenti ed ai cittadini» firmato dalle delegate Cgil-Filcams e Cisl-Fiscat nella quale hanno illustrato il loro punto di vista: «Chiediamo soltanto un contratto dignitoso - concludono - per garantire un servizio migliore nella convinzione che la qualità dipenda dalla valorizzazione del lavoro».