Roma. "Roma è una città sicura" ma è crollo del turismo
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"Roma è una città sicura" ma è crollo del turismo E a Fiumicino controlli più severi per i passeggeri
AMBRA SOMASCHINI
Roma sicura per il turista con la psicosi dell'attentato. Gli sponsor sono Liliana Ferraro, assessore in Campidoglio, e Amedeo Ottaviani, presidente Enit. Vogliono smussare la tensione con una campagna promozionale: «Proprio per l'allarme terrorismo generato dai fatti di New York abbiamo deciso di far scattare un'informazione capillare per chi decide di raggiungere Roma». Come dire, qui la crisi non deve approdare. E se arriva va corretta fin dall'inizio. Un tavolo che punta a superare l'impasse mentre i controlli a Fiumicino sono sempre più rigidi. E' la società Aeroporti di Roma a raccomandare ai viaggiatori di presentarsi con largo anticipo rispetto all'orario di partenza proprio per consentire le procedure straordinarie di sicurezza. I dati raccolti finora dagli operatori del settore non sono confortanti. Piovono disdette su alberghi e posti a lume di candela nei ristoranti. Una flessione che conta il 30, anche il 50 per cento delle prenotazioni. Hanno cancellato in molti, hanno rivisto progetti e piccoli regali personali all'ombra della recessione. Spiega Nazareno Sacchi, presidente Assoristoratori romani: «Nei locali i clienti sono dimezzati. La flessione è del 50 per cento. Le zone più colpite insieme a Piazza di Spagna e dintorni sono Campo de' Fiori, Trastevere. Sedie vuote. Il clou finora si è consumato durante lo scorso fine settimana». Gli fa eco Giuseppe Roscioli, presidente degli albergatori: «Le cancellazioni consistenti vengono dal mercato americano. Un buon 30 per cento ha annullato i posti programmati negli alberghi a quattro e a cinque stelle. Parlo degli hotel di via Veneto e dintorni, di quelli nella zona nord. Per loro settembre e ottobre sono sempre stati mesi di grande presenza. Ci sono anche altre disdette ovviamente, dei giapponesi ad esempio, ma, nel complesso, il turismo europeo e nipponico su Roma in qualche modo tiene. Per ora c'è molta incertezza. Non possiamo certo sapere cosa succederà. Bisogna aspettare almeno che si ristabilizzi il flusso degli aerei». Dove da ieri, nello scalo romano, è vietato il trasporto nel bagaglio a mano di qualsiasi oggetto metallico da taglio o con punte, forbici, coltelli perfino limette da unghie. Difficile partire. Difficile atterrare. Cancellazioni a centinaia. Una delle conseguenze di tutte queste disdette è la immediata riduzione di personale extra impiegato (piani degli hotel, cucine etc) con contratti a tempo proprio nei grandi alberghi. Una notizia data ieri dal segretario della Uil Roma e Lazio, Alberto Sera, impegnato in un incontro su questo argomento proprio con i rappresentanti delle compagnie aeree. «Sono impiegati che hanno contratti a termine afferma Stefano Bianchi, segretario Roma e Lazio della Cgil i meno tutelati e garantiti. A Roma sono 260 mila questo tipo di contrattualizzati, 300mila nel Lazio, pari al 17 per cento degli occupati autonomi o dipendenti della regione». Problemi anche per il catering Ovest del Leonardo Da Vinci: la società della Ligabue Group Gate Gourmet, che prepara i pasti da servire a bordo sui jet ha messo in liquidazione lo stabilimento con il rischio di licenziamento per 400 lavoratori. «Perché l'industria del turismo continui a funzionare bisogna frenare ogni allarmismo – sottolinea Ottaviani sostenere che Roma e il Vaticano sono nel mirino dei terroristi rischia di far crollare un settore che nel 2000 in Italia ha portato 60 mila miliardi. E gli americani con settemila miliardi di spesa e 10 milioni di presenze, sono stati i più assidui. Per questo ho proposto al Campidoglio un accordo di programma. Il frutto sarà un pacchetto di iniziative per garantire un flusso continuo di informazioni su Roma e la sua tranquillità». I dettagli dell'accordo spunteranno stamattina corso di una conferenza stampa in programma negli uffici Enit di via Marghera. «Dobbiamo lanciare un messaggio di serenità e armonia – incalza Liliana Ferraro è il primo passo per dire a chiunque voglia venire in Italia che Roma era, e continua a essere, una delle capitali europee più sicure».
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