Roma: il questore "arruola" i portieri
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Il questore "arruola" i portieri "Collaborate, se notate qualcosa di sospetto chiamate il 113" Giovanni Finazzo avvia il piano "polizia di prossimità". A giorni l’incontro con i custodi, poi con i condomini e i commercianti
MASSIMO LUGLI
E il Questore incontra i portieri. Una categoria di lavoratori che può dare moltissimo alla città nel campo della sicurezza e può svolgere un ruolo fondamentale di collaborazione con la polizia. L’incontro è stato fissato per i primi giorni di marzo e sarà il primo di una lunga serie. In seguito, Giovanni Finazzo avrà un colloquio con gli amministratori dei condomini e con i commercianti. La filosofia non è certo quella di "militarizzare" la capitale o di creare un clima di diffidenza, al contrario. In America la chiamano "la vigilanza del vicinato" ed è una strategia avanzata contro la criminalità da strada, quel genere di malavita predatoria di piccolo calibro che, almeno per Roma, rappresenta un problema più concreto e tangibile delle organizzazioni "professionali". «Ai portieri, che vivono la realtà del loro quartiere sul campo, vogliamo chiedere di non avere dubbi né esitazioni a chiamare il 113, anche quando si tratta di un semplice sospetto — spiega Finazzo che, anche a Milano, aveva fatto della "polizia di prossimità" la sua arma vincente — se vedono qualche faccia che non li convince, qualche atteggiamento poco chiaro, si rivolgano a noi con fiducia. Se si tratta di una persona perbene verrà semplicemente avvicinata e controllata, se invece è un tipo losco sarà allontanato e se c’è effettivamente qualche reato in corso, un furto o una rapina, avremo più possibilità di prendere i malintenzionati sul fatto». Un caso molto frequente: una signora ben vestita si avvia con sicurezza per le scale. Il portiere, coscienziosamente, le chiede dove va. Lei risponde che sta salendo al terzo piano a trovare un’amica. Ma in quell’appartamento abita una vecchietta che vive sola e la donna, nonostante l’apparenza rassicurante, è una delle tante rapinatrici che prendono di mira gli anziani per narcotizzarli e derubarli. E una coppia dall’aria manageriale a volte, è l’esca di una truffa da strada. Il portiere, dal suo punto di osservazione, può notare tante di queste manovre. «Non chiediamo a nessuno di trasformarsi in un vigilante — ribadisce il Questore — ma di fidarsi di noi. La polizia è qui per questo, per aiutare il cittadino, tranquillizzarlo. Una telefonata al 113 è sempre la cosa migliore da fare». Sulla stessa linea, quella della "polizia di prossimià" sono state istituite nei giorni scorsi le pattuglie appiedate e le coppie di agenti in divisa che pattugliano i mezzi pubblici. Perché le strategie più semplici, spesso, sono anche le più efficaci. Se la gente collabora.
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