Roma: Drugstore in centro storico, ora si può
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Sabato 5 Maggio 2001 |
LA DELIBERA MOSINO
Drugstore in centro storico: ora si può
Sì del Comune all’apertura nel cuore della città degli “empori” in servizio 24 ore su 24
Una camicia pulita, una bottiglia di Bordeaux e un ombrello a mezzanotte. Acquisti del genere si potranno fare pure di notte e anche in pieno centro. Il Comune ha dato infatti il via libera all’apertura di drugstore pure in centro storico. Gli “empori" con ampia offerta merceologica aperti fin a 24 ore su 24, che - nelle città avanzate - integrano l’offerta commerciale soprattutto li notte con beni di prima necessità, a Roma assumeranno dunque un ruolo più rilevante di quello (ancora marginale) che hanno svolto. Solo cinque, gli esercizi del genere esistenti: nelle stazioni Termini e Tiburtina, a piazzale Clodio, all’Ardeatino, a via Portuense. Non tutti ancora ben inseriti nella rete distributiva e tenuti lontani dal centro da cautele protezionistiche dei negozianti.
Seminascosto nella decina di pagine fitte di provvedimenti che compongono la delibera comunale varata dal Commissario Mosino e sottoscritta da Confcommercio e Confesercenti a fine aprile, l’articolo 4 introduce dunque una preziosa innovazione. In centro storico - si legge - «saranno consentiti esercizi commerciali detti drugstore, il cui arredo esterno deve essere in armonia con l’ambiente circostante e come tale approvato da una commissione», che ne vaglierà la compatibilità con l’ornato urbano.
Sepolte da una infinità di articoli che confermano l’efficacia di ordinanze e delibere precedenti allungandone la durata, le righe dedicate ai drugstore aprono invece solide prospettive di sviluppo a una nuova tipologia distributiva. «Mentre si polemizza a sproposito sui presunti limiti all’iniziativa commerciale posti da appena 5 giorni festivi l’anno con l’obbligo di chiusura dei negozi - afferma il presidente della Confesercenti Antonio Nori - i drugstore finalmente consentiti pure in centro risolveranno un vera carenza commerciale romana: gli acquisti notturni».
La delibera non fissa il numero di “empori a tempo pieno" permessi. E a quel che se ne sa, i farmacisti sono contrari a dotarli pure di presìdi sanitari. Ma Nori propone loro «di inserire nei drugstore reparti merceologici gestiti dalla categoria».
Per un’attività destinata a svilupparsi in centro, ce n’è un’altra che Mosino e le categorie vogliono frenare: i pub, specie se camuffati da circoli culturali. La delibera vieta infatti come già un precedente intervento (poco rispettato) l’apertura di nuovi locali del genere a Campo de Fiori, Trastevere, Testaccio, Borgo. Un altro divieto riguarda l’apertura di nuovi hard discount nel centro (ce ne sono pochissimi). Ma queste strutture a Roma non hanno mai attecchito, se non in versioni soft (dotati di personale e di alimentari freschi). Infine, a tutela del centro e in attesa delle misure urbanistiche che Regione e Comune non hanno ancora varato, Mosino ha rinviato l’entrata in vigore degli automatismi che la Legge Bersani prevede per l’apertura di negozi non superiori a 150 metri quadri.