Oggi i 30mila dipendenti si fermano per l'integrativo, ma il gruppo annuncia sui giornali: negozi regolarmente aperti
Rinascente, sullo sciopero scontro azienda-sindacati g. lac.
MILANO. Oggi i 30 mila addetti del gruppo Rinascente (compresi i marchi Auchan, Città Mercato, Upim, Sma, Sigros, Cedis Migliorini e Colmark) scioperano otto ore per sbloccare la trattativa che si trascina da un anno per rinnovare il contratto integrativo. E sarà scontro molto aspro perchè ieri l'azienda ha comprato intere pagine di quotidiani per annunciare che oggi i suoi negozi saranno regolarmente aperti: «Questo perchè Rinascente crede di poter usare i lavoratori interinali a scopo di crumiraggio», spiegano i sindacati. Ma non è certo che la mossa abbia successo: i sindacati infatti hanno diffidato formalmente le agenzie dall'affittare a Rinascente manodopera per la data odierna e, per la prima volta nella storia sindacale, hanno anche proclamato una giornata di sciopero per tutti i lavoratori interinali: «È una innovazione di cui siamo fieri», dice il segretario nazionale Filcams, Claudio Treves nel prendere atto che, comunque, nei rapporti sindacali con Rinascente il clima è completamente cambiato. Sia Treves, sia Gianni Baratta e Brunetto Boco, i leader di Fisascat e Uiltucs, rilevano che «ora Rinascente considera il sindacato come un corpo estraneo all'impresa, contro il quale i dipendenti sono chiamati a fare fronte comune, col pretesto che lo sciopero fa il gioco della concorrenza». Ma si tratta «di un insulto ai lavoratori, ai quali l'azienda deve in gran parte i profitti sbandierati tra gli azionisti». Alla vigilia della giornata di lotta, Rinascente ha anche dichiarato la sua disponibilità a trattare «per arrivare rapidamente alla firma». Ma sarà vero? E inoltre, a quali condizioni? Spiega Treves: «Si devono sciogliere i punti di snodo della piattaforma. Innanzitutto conferire capacità contrattuale a livello decentrato su mercato e organizzazione del lavoro, salari variabili collegati a intese sull'organizzazione del lavoro. Inoltre assegnare alle strutture territoriali la capacità di intervento su utilizzo degli impianti e prestazioni domenicali e sancisca che non si tratta di prestazioni ordinarie, e pertanto sono da compensare con le maggiorazioni previste dal contratto nazionale. Definire i diritti, equiparando tutti i lavoratori del gruppo, in particolare su malattia e diritti sindacali. Soluzione salariale infine che faccia vivere nel tempo i risultati della contrattazione storica di Rinascente, e porti progressivamente i lavoratori oggi sprovvisti di salario fisso a godere di elementi salariali equiparabili alle quantità di tutti gli altri lavoratori».
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