Reggio. Sciopero commercio: previsto 70% di adesioni
 |
venerdì 21 dicembre 2007
Pagina 15 - Cronaca
Il commercio in sciopero previsto il 70% di adesioni
Braccia incrociate per i lavoratori delle aziende associate a Confcommercio. Oggi per i lavoratori su cinque giorni settimanali, ma in modo più massiccio domani, i dipendenti di Ipersì Meridiana e Quinzio, Lidl, Esselunga, Coin Standa, Despar, l’Affare è, Comet e MediaWorld aderiranno allo sciopero proclamato da Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uil Uiltucs. Mancato rinnovo del contratto e lotta al precariato sono i due comuni denominatori di una protesta che conta, secondo i sindacati, di toccare il 70% di adesioni. «Ci scusiamo per i disservizi che creeremo ma chiediamo solidarietà per i lavoratori - ha affermato Cristian Sesena, segretario provinciale della Filcams-Cgil di Reggio - gli uomini e le donne che incontrate tra casse, scaffali, corsie di negozi e supermercati che si appoggiano a Confcommercio hanno un grave problema: la Confcommercio ha infatti abbandonato il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale».
«E dopo più di 11 mesi - conclude Sesena - non possiamo attendere ancora».
LE RAGIONI. Le questioni più scottanti da mettere nero su bianco sono gli orari di lavoro e le aperture domenicali e nei giorni festivi. «Buste paga sempre più povere e turni sempre più flessibili è quello che si chiede ai lavoratori, per non parlare di part-time e contratti a tempo determinato - ha spiegato Sara Ligabue di Cisl Fisascat - sacrificare i propri tempi di vita alla domenica e nei festivi non può essere un obbligo per i dipendenti, deve essere un servizio volontario, straordinario e debitamente remunerato».
STOP AL CARRELLO. Stop al carrello. Un’azione che parte da vive esigenze del terziario ma che mira a coinvolgere e sensibilizzare anche i consumatori, che sono invitati ad essere solidali con la protesta rinunciando alla spesa. «Stop al carrello per un’intera giornata - ha continuato la sindacalista - sappiamo di chiedere un sacrificio notevole ai cittadini, proprio nel weekend prima di Natale che da sempre è destinato alla corsa ai regali, ma se vogliamo vincere la nostra battaglia questo è necessario. Bisogna capire che è un’azione mirata a tutelare il futuro dei lavoratori e soprattutto dei nostri giovani assunti, che si trovano a dover accettare lunghi anni di precariato e di part-time forzato».
IL PRESIDIO. Allo scopo di informare la clientela i sindacati hanno organizzato un presidio di protesta davanti al centro commerciale I Petali per domani, dalle 10 alle 12, con distribuzione di volantini. «Perché proprio I Petali? Semplice, sono la realtà commerciale con l’orario di apertura più esteso, fino alle 22 - ha spiegato Sesena - in più alcuni esercenti hanno già affisso cartelli che indicano la vendita nei giorni di Natale, Santo Stefano, 1º gennaio ed Epifania, giorni che per legge sono soggetti a chiusura totale delle attività».
SABOTAGGIO. «Sempre ai Petali - ha continuato il segretario provinciale Filcams-Cgil - si è verificato uno dei tanti tentativi di sabotaggio del nostro sciopero: MediaWorld ha elargito 30 euro di anticipo per indebolire il fronte dei lavoratori, un contentino ben lontano dal soddisfare le vere necessità. Anche Confcommercio guarda caso si è resa disponibile per un incontro proprio pochi giorni prima dello sciopero». Una manifestazione a livello nazionale che preoccupa e che tiene alto il livello di guardia di Confcommercio dunque, come alto è il rischio di desocializzazione che corrono i lavoratori delle aziende associate. «Anche ai dipendenti della Standa è stata data una falsa speranza - ha aggiunto Sesena - un buono spesa di 150 euro che punta a calmare gli animi, tentativi che non ci fermeranno».
Francesca Manini
|
 |
Per offrire una migliore esperienza di navigazione questo sito utilizza cookie anche di terze parti.
Chiudendo questo banner o cliccando al di fuori di esso, esprimerai il consenso all'uso dei cookie.
Per saperne di più consulta la nostra Privacy e Cookie Policy