12/6/2002 ore: 9:02

Ragusa. Mobilità per venti lavoratori?

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RAGUSA 11 giugno 2002
Mobilità per venti lavoratori?

Vertenza «La Vigile», prende corpo l'ipotesi di applicare la mobilità ai 20 lavoratori (su 67 unità in organico) o ad una parte dei vigilantes licenziati. Una ipotesi che, nelle scorse settimane, era già stata ventilata dalle organizzazioni sindacali e che ora dovrebbe diventare concreta perchè il Governo ha emanato, alla fine dello scorso maggio, il decreto di finanziamento dell'ammortizzatore sociale per tutto il 2002. Il testo del provvedimento governativo si trova tuttora nelle mani del viceprefetto Claudio Sammartino, che si prepara a convocare tutte le parti coinvolte nella vertenza già sin dalle prossime ore. Secondo le organizzazioni sindacali di categoria (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil), ad ogni modo, esisterebbe sempre la possibilità di ridurre il numero dei lavoratori licenziati o, meglio, dei vigilantes da inserire nella mobilità. «La strada da percorrere - spiega Angelo Tidona della Cgil - potrebbe essere quella della eliminazione dello straordinario, pari a 40-50 ore mensili per ogni singolo lavoratore, consentendo di diminuire il numero delle unità da espellere dall'organico.
Una soluzione che, assieme allo strumento della mobilità, consentirebbe di attutire l'impatto dei 20 licenziamenti».
I sindacati, però, sostengono che la trattativa in prefettura riguarderà sicuramente tutti i problemi del settore della vigilanza privata, per il quale i rappresentanti dei lavoratori, così come a suo tempo annnciato dal segretario provinciale della Cisl, Giovanni Avola, chiedono regole certe e, soprattutto, garanzie sul reinserimento dei lavoratori posti momentaneamente fuori dal mercato del lavoro. La fase vertenziale, quindi, si è arricchita di un nuovo capitolo dopo che i funzionari dell'ufficio territoriale del Governo hanno incontrato singolarmente tutti i soggetti coinvolti nella vertenza dell'istituto di vigilanza privata che ha licenziato nei giorni scorsi 20 lavoratori a seguito della scelta delle banche di non avvalersi più del servizio di vigilanza alle porte (decisione che interessa anche le province di Siracusa, Catania e Messina).


G. L.

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