18/1/2000 ore: 17:49

Quest'anno la distribuzione moderna al 50%

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Martedì 18 Gennaio 2000
italia - economia
AcNielsen: entro quest’anno la distribuzione moderna avrà una quota oltre il 50% Boom degli ipermercati Per la prima volta la maggioranza assoluta del mercato andrà alle grandi strutture

MILANOIl 2000 sarà l’anno della svolta, secondo AcNielsen, per le quote di mercato della distribuzione moderna. Nonostante la stagnazione delle nuove aperture, connessa con il lento avvio della riforma del commercio, la quota di mercato di supermercati e ipermercati (insieme formano il cosiddetto canale moderno) supererà per la prima volta il 50% del business dei prodotti di largo consumo (grocery). In particolare, la quota di mercato dovrebbe salire dal 47,9% al 50,5% per poi proseguire al 52,5% nel 2001. Entro il 2002 la quota dovrebbe ulteriormente proseguire al 54,5 per cento. Nell’arco di un triennio, dunque, la distribuzione moderna si candida a mettere a segno un incremento della propria quota del mercato grocery di oltre sei punti percentuali.

Nello stesso tempo la rete moderna, sempre secondo le stime AcNielsen, dovrebbe passare da 6.601 punti vendita a 6.750, di cui almeno 6.330 costituita da supermercati.

A tirare la volata però ci sono sicuramente gli ipermercati, che costituiscono il motore delle performance della distribuzione moderna. Dai 381 del ’99 gli analisti di AcNielsen stimano che la rete possa crescere fino a quota 420 entro il 2002. Nel frattempo i risultati di maggior rilievo sono attesi sul fronte della quota di mercato grocery, destinata — secondo le previsioni — a salire dal 12,9% dello scorso anno al 17,5 per cento. Gran parte dei risultati di crescita della distribuzione moderna, in termini di quota d’affari grocery, vanno dunque riferiti al consolidamento delle strutture di grandi dimensioni.

Per quanto riguarda i supermercati, AcNielsen stima che la quota dal 35% del ’99 salga gradatamente fino al 37% del 2002. Un risultato apprezzabile, certo, ma che denota un dinamismo inferiore.

Declinano, invece, le formule commerciali di dimensioni medio-piccole. In particolare AcNielsen ha focalizzato l’attenzione sui piccoli supermarket di quartiere (comunemente denominati superette, tra i 100 e i 399 metri quadrati). Per loro le previsioni indicano una flessione della quota di mercato grocery dal 17,2% del 1999 al 15,5% per il 2002. Del resto anche le rilevazioni sulla consistenza della rete sono orientate verso una razionalizzazione. Dai 13.255 negozi registrati per il 1999 le previsioni AcNielsen indicano una flessione a quota 12.500 nell’arco dei prossimi due anni.

Massiccia la ristrutturazione che dovrebbe interessare i negozi grocery di piccole dimensioni. Dai 92.196 rilevati lo scorso anno da AcNielsen entro il 2002 ne resteranno in attività circa 80mila. Sul fronte della quota di mercato, però, non si annuncia una caduta altrettanto pesante: dal 12,8% dello scorso anno si passerà al 12% soltanto.

Ciò che va comunque rimarcato è che la capacità di attrazione sul territorio (in termini di quota del mercato grocery totale relativa a ogni singolo punto vendita) degli ipermercati risulta sempre nettamente più elevata delle altre tipologie commerciali e in continua ascesa, dopo una battuta d’arresto subita nel ’99.

Infine, per quanto riguarda la rete, le stime AcNielsen indicano che gli sviluppi più rilevanti sono attesi nel Nord Italia, con 16 nuovi ipermercati nel Nord Ovest e 11 nel Nord Est tra quest’anno e il 2002. Nelle aree del Centro e del Mezzogiorno dovrebbero essere realizzate rispettivamente sei nuove strutture.

Vincenzo Chierchia