Quando Cofferati disse no all'Ibm e scelse la Pirelli

IL LIBRO Quando Cofferati disse no all'Ibm e scelse la Pirelli
Esce in libreria la prima biografia dedicata al segretario generale della Cgil
ROMA - Di fronte alla necessità di lasciare l’università e di cercarsi un posto di lavoro Sergio Cofferati inviò due domande d’impiego, una alla Pirelli e l’altra all’Ibm. Entrambe risposero positivamente, ma lui scelse la prima. Una decisione che avrebbe influenzato le vicende della chimica italiana. Ricorda, infatti, il manager Cesare Vaciago che la ristrutturazione non sarebbe stata possibile senza «due maestri del negoziato come Cofferati e Schimberni».
ESORDIO ALLA BICOCCA - La Pirelli gli assegnò come posto di lavoro lo stabilimento della Bicocca alle porte dei Milano e una mansione da colletto bianco. Con l’orologio in mano il giovane Sergio, che veniva da un’esperienza politica nel Movimento Studentesco milanese, calcolava quanto tempo i suoi colleghi di lavoro ci mettevano a produrre un pezzo. I primi passi del Cofferati impiegato e sindacalista sono narrati nella biografia, la prima, che sta per uscire in libreria per gli Editori Riuniti con il titolo «L’ultimo leader». Scritta dalla giornalista Nunzia Penelope la storia arriva fino ai giorni nostri, 23 marzo compreso.
IL RAPPORTO CON TRENTIN - Di particolare interesse è la ricostruzione del rapporto tra Cofferati e il suo predecessore Bruno Trentin. Il primo difende l’accordo raggiunto con il governo di Giuliano Amato sul costo del lavoro, Trentin lo sottoscrive ma subito dopo si dimette. Inizia un periodo di instabilità nella Cgil che porta alla successione. Cofferati non fa mistero di considerare un errore le dimissioni di Trentin e viene ripagato con una sottile ostilità. Trentin lo considera troppo «a destra» e avrebbe preferito al suo posto Alfiero Grandi. La Cgil però vota diversamente e Cofferati prevale con il 70%.
LA SEGRETERIA - Inizia così nel ’94 la segreteria del Cinese ed è subito scontro con il governo Berlusconi sulle pensioni. Massimo D’Alema partecipa a un vertice con i dirigenti della Cgil e li avverte: «Attenti, non esagerate con la vostra protesta contro il governo». Anche Umberto Bossi incontra i leader di Cgil-Cisl-Uil e anticipa loro le proprie mosse: «La mia base elettorale è al Nord dove ci sono le pensioni di anzianità. Non posso stare in un governo che le taglia». La popolarità di Cofferati intanto cresce grazie anche a un’intensa frequentazione dei talk show televisivi. I primi a valorizzare il Cinese sono Maurizio Costanzo e Gianfranco Funari.
D’ALEMA DIFFIDENTE - Un capitolo della biografia è dedicato ai rapporti con D’Alema. Non sono fatti per comprendersi, annota l’autrice. E racconta come al tempo del governo D’Alema alcuni ministri diessini avessero avviato un’indagine per capire se in Cgil ci fossero interlocutori alternativi (a Cofferati) con i quali avviare una discussione sulla flessibilità e sulle pensioni. La cosa fu riferita al numero uno della confederazione e l’episodio sicuramente non servì a migliorare i rapporti con Palazzo Chigi.
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