Pulizia nelle scuole, contestato l`appalto ammazza-stipendi
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Quale sarà il destino dei lavoratori delle pulizie nelle scuole? La gara d`appalto che i sindacati vorrebbero fosse revocata è nazionale, l`interlocutore è il ministero dell`Istruzione. Ieri mattina, un sit-in dei lavoratori pugliesi che hanno chiesto l`intervento del presidente della Giunta regionale, Vendola. La gara è stata vinta da un unico partecipante, la Dusman, con un ribasso del 60 % sulle ore di lavoro e di conseguenza sulle retribuzioni. In sostanza, dalle attuali 35 ore settimanali si passerebbe a 18 ore. Il che comprometterebbe la possibilità di ottenere una pensione. Lavoratori con tanto di tamburi e megafono a spiegare le loro ragioni. Ci sono gli ex Lsu che sono passati nel settore scolastico e gli «storici» che lavorano da sempre nelle scuole. Rosa Deramo lavora al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Cassano: «Finora guadagno 600 euro al mese per 3 ore e mezzo a settimana di lavoro; ho due figli di 16 e 9 anni. Se passa il nuovo contratto mi dimezzano la retribuzione». Sonia Lionetti lavora presso la stessa scuola: «Mio marito guadagna 600 euro al mese; con le mie 600 sono 1200 euro. Ma paghiamo 500 euro di mutuo per la casa ogni mese. Ho un figlio di 13 anni, come faccio?». Luciano Sardano dell`Itc «M. Polo» di Bari: «Mia moglie non lavora ed io guadagno 620 euro; se perdo anche questi soldi finisco sul lastrico e restiamo a digiuno con la famiglia». Poi aggiunge: «Sono anni che combatto, ho tre denunce sulle spalle perché ho forzato lo sbarramento dinanzi alla Prefettura durante una manifestazione». Alle 14, i lavoratori ridiscendono in strada dopo l`incontro con l`assessore Caroli. La decisione più importante prevede che la Regione produca un documento da inviare alla presidenza del Consiglio e al Miur. Michele Iacono segretario della Filcams Cgil di Bari: «Il 6 dicembre incontro fra organizzazioni sindacali e parlamentari pugliesi».