3/12/2007 ore: 10:35
Prodi: «Daremo battaglia al carovita»
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più veloci le liberalizzazioni» vendite natalizie a rilento: nel week end -15% rispetto agli ultimi tre anni ROMA - «Si deve cominciare un´azione per garantire un potere d´acquisto dei lavoratori e dei consumatori. È inutile tentare di diminuire le tasse, di aumentare un poco i salari, se poi i prezzi si mangiano tutto». Sul carovita interviene anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che conferma la volontà d´intervento del governo: «Ci sono gli strumenti per vigilare e ci deve essere maggiore concorrenza. Lo strumento pronto, ad esempio, è il terzo pacchetto Bersani che è a metà del cammino parlamentare e bisogna spingerlo fino in fondo. Entro il mese di gennaio bisogna approvarlo. E poi naturalmente occorre il controllo contro gli abusi. Ma il primo strumento è una catena commerciale e distributiva in concorrenza ed efficiente. Oramai, per molti prodotti standard siamo più cari di tutti i paesi europei. Questo non ha significato, ha il solo significato di una non efficiente catena della produzione e della distribuzione». La strategia di Prodi è dunque di lottare contro le speculazioni e mantenere bassi i prezzi grazie alle liberalizzazioni, nell´attesa che gli effetti esterni, come l´aumento del prezzo del petrolio e di molte materie prime alimentari (grano e farina), si attenuino un po´: «Bisogna assolutamente fare un´azione comune contro questi rincari, che in questo sono soprattutto dovuti ai mercati internazionali. Per fortuna nelle ultime due-tre settimane sia i prodotti agricoli che i prodotti energetici sembrano aver fermato la loro risalita ma bisogna sorvegliare - ha sottolineato Prodi - perché questi aumenti non vengano moltiplicati quando arrivano al consumatore». Alla domanda se c´è rischio di speculazione Prodi ha risposto: «C´è stato in tanti casi della catena alimentare, non c´è dubbio che da un aumento della materia prima, si è passato ad un aumento più che proporzionale del prodotto finale». Nel frattempo i consumatori fanno i conti con gli effetti degli aumenti: l´associazione del Telefono Blu Consumatori mette in guardia contro il possibile calo dei consumi durante le feste natalizie: «solo 1 persona su 2 in realtà fa le spese» segnala che in questo fine settimana «si è verificata una flessione secca del 15% rispetto agli ultimi tre anni». L´altra associazione, Adusbef, fa i conti su un altro aspetto: l´aumento del tasso di riferimento Euribor da cui dipendono le rate dei mutui a tassi variabili: «L´aumento sarà, già da questo mese, compreso fra i 32 e gli 84 euro mensili, il che significa che in un anno dovranno sborsare fino a 1.000 euro in più a seconda dell´ammontare e della durata del mutuo acceso». I due fenomeni sono collegati perché proprio per contrastare l´inflazione, che in Europa viaggia al 3%, la Banca Centrale Europea giovedì prossimo potrebbe alzare il costo del denaro dall´attuale 4%. Il tasso Euribor di sta muovendo verso l´alto proprio in attesa di questo evento. Ma oggi a Bruxelles il presidente della Bce parlerà con i ministri economici dei paesi che adottano l´euro. Il confronto nell´Eurogruppo sarà fondamentale, è probabile che arrivi la richiesta di lasciare, per ora, i tassi invariati al 4%, per poi decidere una nuova stretta della politica monetaria agli inizi del 2008. La Bce sceglie in piena autonomia e ha più volte dimostrato di vedere nella lotta all´inflazione la propria priorità. Ma in Europa governi e imprenditori temono che l´aumento del costo del denaro e il conseguente ulteriore apprezzamento dell´Euro darebbe il colpo di grazia alla crescita economica e alle esportazioni. |