14/7/2006 ore: 10:52
Prezzi più bassi per i farmaci venduti nei supermercati
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Pagina 10 - Economia & Lavoro Prezzi pi? bassi del 20% per i farmaci venduti sui banconi dei supermercati di Luigina Venturelli / Milano C’era chi si preparava da anni per bruciare tutti sul tempo, chi lavorava in campagne di comunicazione e raccolte firme, e chi attendeva pazientemente i tempi della politica. Poi la politica (nella fattispecie il governo) ha sorpreso tutti: la liberalizzazione della vendita dei farmaci di automedicazione ? cosa fatta, il decreto Bersani rende gi? possibile la vendita di aspirine, analgesici e sciroppi per il raffreddore nella grande distribuzione. Ed ora molti ipermercati e supermercati sono costretti alla rincorsa: bisogna organizzare appositi reparti, trovare farmacisti abilitati da assumere, stilare contratti con i fornitori. Non ? il caso della catena Helty: all’ipermercato Emisfera di Vicenza i farmaci da banco sono in vendita da mercoled? pomeriggio, all’interno del corner Parafarmacia Benessere. ?Abbiamo aperto nel 2001 i nostri sette punti vendita - spiega Andrea Ghello, uno dei soci - per offrire a scaffale prodotti di esclusiva distribuzione farmaceutica come integratori alimentari, dietetici, vitamine, cosmetici. Fin dall’inizio ? stata una scommessa sul fatto che l’Italia si sarebbe ben presto allineata all’Europa sulla liberalizzazione dei farmaci di automedicazione: per questo, quando ? arrivato il decreto, noi eravamo gi? pronti?. E la clientela dell’ipermercato ha apprezzato l’iniziativa, comprando le solite compresse e pomate per mal di testa o dolori muscolari senza dover passare in farmacia, ma potendo contare sull’assistenza di un farmacista: ?Le funzioni di ascolto e consiglio del farmacista non possono essere svilite - continua Ghello - in fondo la differenza tra un farmaco e un veleno ? solo il dosaggio?. Resta assodato il risparmio per il consumatore, che presso la grande distribuzione pu? trovare prezzi pi? bassi del 20% (ulteriori ribassi saranno possibili solo a mercato sbloccato, quando i punti vendita potranno rifornirsi non solo dai grossisti ma anche dai produttori, per il momento in attesa della conversione in legge del decreto). Assegnato a Helty il primato nel Triveneto, a livello nazionale si pu? scommettere sulla Coop come prima catena di grande distribuzione pronta a vendere farmaci da banco: una decina di corner specializzati apriranno gi? a settembre-ottobre negli ipermercati pi? grandi, mentre entro due anni i punti vendita interessati saliranno a duecentocinquanta. Del resto la Coop ha avviato cinque mesi fa una campagna di comunicazione a favore della liberalizzazione ?Farmaci pi? liberi, prezzi pi? bassi?, raccogliendo 800mila firme per una proposta di legge popolare che il sopravvenuto decreto Bersani ha bruciato sul tempo (peraltro in assonanza di contenuti). ?Cos? migliora il servizio al consumatore - commenta il presidente Aldo Soldi - in condizioni di assoluta sicurezza e con risparmi dal 20% fino al 50%, quando si arriver? ai farmaci da banco a marchio proprio. Siamo contenti che il governo abbia raccolto un’istanza da parte dei consumatori che gi? la Coop aveva saputo interpretare: le liberalizzazioni sono utili a migliorare un Paese che tiene prigioniera una parte del reddito delle famiglie con monopoli e posizioni di rendita?. Con una precisazione: trattasi di servizio complementare, la grande distribuzione non vuol dichiarare guerra alle farmacie, che peraltro ricavano dai farmaci in questione solo il 10% delle loro entrate. ?Non ha senso la semplificazione che vuole il supermercato casa del commercio e la farmacia casa della salute. La Coop - sottolinea Soldi - pensa da anni alla salute dei consumatori curando la salubrit? degli alimenti, senza pesticidi ed ogm?. |