16/5/2006 ore: 11:42

Pordenone. Lavoratori delle mense di nuovo in sciopero

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    marted? 16 maggio 2006


    Pagina 5 - Pordenone
      Lavoratori delle mense di nuovo in sciopero
        Oggi una manifestazione in via Montereale di fronte alla caserma a tutela dei posti di lavoro

        Martina Milia

        Scioperano ancora e questa volta manifesteranno il loro dissenso davanti alla caserma Mittica in via Montereale a Pordenone. Questa mattina, alle 9.30, i 49 dipendenti degli appalti di ristorazione delle caserme De Carli (Cordenons), Forgiarini (Tauriano di Spilimbergo) Mittica (Pordenone), Leccis (Orcenico di Zoppola), Slataper (Sacile) e Capit? (Portogruaro), oltre ad astenersi dal lavoro, distribuiranno volantini con le ragioni della loro protesta. Dopo il presidio tenutosi un mese fa davanti alla Prefettura di Pordenone, non ? cambiato nulla.

        A fine mese i lavoratori, quasi esclusivamente donne, rimarranno senza lavoro e questo perch? le caserme hanno deciso di tagliare l’appalto motivando la scelta con i minori trasferimenti ricevuti dal Ministero della Difesa. ?Quello che non capiamo – spiega Romildo Scala della Filcams Cgil, organizzazione che ha dichiarato lo sciopero insieme alla Fisascat Cisl – ? perch? le caserme del Friuli si ostinino a sostenere queste ragioni mentre nel resto d’Italia (ad eccezione delle caserme di Portogruaro e Bolzano) questo problema non si ? verificato?.

        I militari preferiscono non rinnovare l’appalto alla Cir (cooperativa italiana ristorazione) e gestire il servizio internamente. Questo consentir? di risparmiare risorse. ?Ma il Ministero – precisa Scala - ha comunicato ai sindacati di non aver mai emanato direttive che prevedono tali operazioni in quanto i militari non pi? di leva si devono dedicare esclusivamente all’attivit? di istituto. Ha inoltre annunciato iniziative nei confronti di quelle caserme che non rispetteranno questa prassi?.

        Le organizzazioni sindacali chiedono semplicemente di rinnovare l’appalto di altri sei mesi in modo da dare il tempo al Ministero competente di stanziare altre risorse una volta venuto a conoscenza del problema. ?I lavoratori – ricordano i sindacati – sono legati all’appalto per cui se vengono licenziati perdono immediatamente tutta una serie di diritti legati a quel contratto e in pi? non ? detto che vengano riassunti qualora il servizio riprenda?. Cigl e Cisl chiedono quindi l’intervento delle istituzioni locali per scongiurare il licenziamento dei dipendenti.

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