23/3/2006 ore: 12:38
Pordenone. La Cgil: commesse sempre più vessate
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Pagina 5 - Pordenone ?Bisogna mettersi in testa che la crisi dei consumi ? determinata dal fatto che ci sono meno soldi. Sfatiamo anche il mito che i negozi aperti hanno portato pi? occupazione, nel pordenonese questo non ? successo?. A dirlo il segretario provinciale della Filcams Cgil che si inserisce nel dibattito sulle aperture domenicali previste dal nuovo testo unico sul commercio. ?Spesso molte realt? sono gi? con il personale carente che deve fare anche turnazioni di orario di lavoro da equilibrista - dice Susanna Pellegrini - per garantire il servizio di apertura domenicale. Registriamo invece un peggioramento delle condizioni di lavoro, con apprendiste costrette a lavorare di domenica senza maggiorazione, lavoratrici assunte furbescamente con la clausola del lavoro domenicale come ordinario per raggirare la norma contrattuale che prevede il pagamento dello stesso. Se emergono situazioni di crisi oggi ? perch? c’? una crisi dei consumi, non perch? si tengono aperte meno domeniche?. E Pellegrini solleva nuovi interrogativi. ? questo che serve per rilanciare il settore? O ? pi? opportuno invece, in un comparto dove il rapporto con il cliente ? tutt’uno, avere commessi equamente retribuiti e professionalmente qualificati? Un controllo sui prezzi e una politica che riporti nelle tasche dei lavoratori soldi da spendere? Anche nelle tasche dei lavoratori del commercio? Il commercio a Pordenone sta vivendo una situazione di crisi che non si vedeva da pi? di 20 anni. Non si strumentalizzi l’accordo raggiunto dai sindaci che limita le aperture domenicali per finalit? che non sono di certo la preoccupazione per l’occupazione e la buona occupazione. Il problema delle domeniche lavorate oltre a essere una questione di tutela dei lavoratori e di difesa contro il rischio di spaccature sociali dentro le famiglie ? anche un problema culturale?. (ma.mi) |