Poche donne al lavoro L’Ocse richiama Italia, Grecia e Turchia
Contenuti associati
ROMA— Ovunque nel mondo le donne guadagnano meno degli uomini, quando hanno la fortuna di lavorare. E anche se la cosa è talmente scontata, ogni 8 marzo riconquista la dignità di notizia. Anche quest’anno è stato un giorno di discorsi e di denunce, di allarmi e di inviti a fare di più. Il divario salariale nel mondo è ancora molto alto, sta scritto nel rapporto Ocse sul sito www.oecd.org, sebbene l’Italia non ci faccia una figura così brutta visto che rispetto alla media, che registra un gap del 17,6 per cento, gli stipendi delle italiane sono «soltanto» il 13,7 per cento più bassi di quelli dei colleghi maschi. Le nazioni in fondo alla classifica sono Corea e Giappone ma anche in Occidente le lavoratrici non se la passano tanto bene, vedi il 20 per cento di Germania, Gran Bretagna e Canada. Va meglio per le belghe, che si «staccano» dagli uomini appena del 9 per cento.
La nostra esultanza però finisce qui: tutti gli altri numeri diffusi dall’Ocse che ci riguardano sono scoraggianti. È vero che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto, durante la celebrazione al Quirinale, che «le donne sono la nostra