Pisa. La Upim taglia, i dipendenti scioperano
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marted? 30 maggio 2006
Pagina 2 - Pisa
La Upim taglia, i dipendenti scioperano
Domani presidio e volantinaggio davanti al grande magazzino
Sara Ficocelli
PISA. Il personale della Upim di Pisa incrocia le braccia. Lo sciopero ? previsto per domattina, con presidio e volantinaggio davanti alla sede del grande magazzino di Corso Italia. Il rischio paventato da dipendenti e sindacati ? quello della chiusura di 15 punti vendita in Italia e del licenziamento di 445 persone (vale a dire un quinto del personale, su un totale di 2500 unit?). Tra questi, 35 lavorano in toscana, e precisamente 10 a Livorno, 4 a Prato e 21 a Firenze. Le due sedi che minacciano di chiudere i battenti si trovano invece in provincia di Firenze.
Gli scontri tra l’azienda e i sindacati sono iniziati nel settembre 2005, con la prima disdetta del contratto integrativo. Quest’ultimo prevede riconoscimenti e agevolazioni (inerenti ad esempio il lavoro part-time e l’aumento di stipendio) cui l’azienda non vuole cedere. Le sedi pisane di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno fatto pressione organizzando uno sciopero dietro l’altro. Particolarmente riusciti quelli di dicembre 2005 e gennaio 2006, che hanno temporaneamente bloccato la situazione, senza per? schiodare l’azienda dalle sue posizioni. ?Ci? che infastidisce ? che non vogliono nemmeno concedere la cassa integrazione - precisa Cinzia Bernardini, della segreteria Filcams - la gravit? della situazione va presa molto sul serio e affrontata di petto per il bene dei lavoratori e per i rischi di lungo periodo: dovesse passare il piano della Upim sarebbe dannoso per la contrattazione collettiva di tutte le aziende del settore. Ci sarebbe un effetto domino?.
L’azienda ha presentato ai sindacati, lo scorso 9 maggio, un documento contenente le linee in base alle quali sarebbe per lei possibile siglare un nuovo contratto integrativo. Il prossimo incontro, previsto il 9 giugno, metter? sul tappeto le richieste delle due parti: se i sindacati non saranno soddisfatti, gli scioperi ricominceranno.
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