Piemonte: Meno ipermercati più fondi ai piccoli
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24 aprile 2001 economia Pagina 7
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Commercio, la nuova legge
Meno ipermercati più fondi ai piccoli
Giandomenico Stratta Ettore Racchelli «La diffusione della grande distribuzione sarà razionalizzata». L’assessore regionale al Commercio Ettore Racchelli si limita a poche parole per dire che nel futuro del Piemonte ci saranno meno ipermercati e shopville. Già domenica scorsa il presidente Enzo Ghigo aveva alzato un segnale di stop grosso come una casa al nuovo insediamento di MondoJuve a Vinovo. Un segnale forte che prelude al nuovo orientamento per le modifiche alla legge regionale sul commercio del 1999. Il testo sarà presentato alla fine di questa settimana, dopo un giro di consultazioni con le associazioni, e le prime bozze sono già circolate negli ambienti delle organizzazioni dei commercianti. La Regione sembra orientata verso regole più rigide e restrittive nei confronti della grande distribuzione, in particolare negli insediamenti periferici e nelle vicinanze dei comuni medio piccoli. La modifica della legge, che accoglie il decreto legislativo Bersani, porterà nuovi fondi per la piccola distribuzione la vera spina dorsale della rete commerciale regionale: il 93% dei negozi sono catalogati come «di vicinato» e servono la metà dei comuni piemontesi. Tra i commercianti c’è molta fiducia sull’accoglimento delle richieste presentate agli amministratori regionali e riassunte in un documento dell’Ascom. L’associazione ha incentrato le sue richieste essenzialmente sulle limitazioni della grande distribuzione. In particolare è stato chiesto di rivedere i criteri di assegnazione che indicano le attività ammesse nei grandi centri commerciali e la mappa degli insediamenti a seconda dei bacini di clienti interessati. In particolare l’Ascom ha chiesto che, per fare un esempio, comuni con trentamila abitanti non vengano equiparati a paesi con tremila residenti. Con tutta probabilità la Regione accoglierà anche un nuovo principio di valutazione: prima di costruire un nuovo ipermercato occorrerà sentire il parere non solo del comune dove sorgerà ma anche di tutte amministrazioni dell’area commerciale di influenza. Per quanto riguarda risorse dovrebbero esserci maggiori fondi per gli sgravi fiscali sotto forma di credito d’imposta (nei tre giorni di bando a fronte di una disponibilità di 11 miliardi, le domande hanno superato i 60), e per gli sconti sui tassi di interesse per l’acquisto di nuove tecnologie. Ma la grande novità potrebbe essere una sorta di compensazione per la riqualificazione commerciale nei centri urbani dei comuni che in periferia accolgono nuovi ipermercati.
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