Pesaro. Le farmacie comunali scioperano contro Aspes
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Pesaro Giovedì 9 Dicembre 2004
Rinviata invece la protesta dei tabaccai Le farmacie comunali scioperano contro Aspes
di MARCO DELLA FORNACE
Per uno sciopero che salta, un altro che va a in porto. Apriranno regolarmente le tabaccherie, si asterranno invece dal lavoro oggi, per l’intera giornata, i lavoratori dipendenti dell’Aspes settore farmacie comunali. A dire il vero la manifestazione dei tabaccai, contro gli effetti della Finanziaria, è stata soltanto rimandata e posticipata a giovedì 16 dicembre, in seguito a un incontro avvenuto in questi giorni a Roma tra i sindacati e il Ministero competente. Per la seconda volta nell’arco di un mese, invece, e dopo lo sciopero di quattro ore del 15 novembre scorso, i direttori, i farmacisti e i commessi, incroceranno le braccia in segno di protesta per la chiusura della direzione aziendale nel riconoscere le richieste avanzate dai dipendenti, unitamente alla Rsu e alle segreterie provinciali di Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl di Pesaro.
«Nonostante la nostra disponibilità a mediare le richieste avanzate - fanno sapere dalle segreterie provinciali dei due sindacati - la direzione aziendale ha opposto un preciso rifiuto a ricercare una soluzione condivisa alla vertenza. I lavoratori stanno ormai da mesi rivendicando il riconoscimento del premio di produttività per l’anno 2004, l’estensione dell’indennità tecnico professionale per i farmacisti collaboratori, le indennità per la formazione continua e la corresponsione delle maggiorazioni per le prestazioni durante l’inventario. Tutte richieste - proseguono Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl - legittimamente previste dalla contrattazione e tutte compatibili con le possibilità economico finanziarie dell’azienda. L’Aspes invece, trincerandosi dietro pretestuose motivazioni di compatibilità economiche, rifiuta di riconoscere le richieste, nonostante le farmacie comunali, già nel mese di novembre scorso, avevano abbondantemente superato gli obiettivi del fatturato. Questa è una posizione pregiudiziale - concludono i sindacati - che punta a inasprire un conflitto ingiustificato che potrebbe invece trovare soluzioni condivise». I vertici dell’Aspes, da parte loro, ritengono «che le rivendicazioni sindacali siano eccessive, ma si dichiarano disponibili a riprendere la trattativa».
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