Pera: ora bisogna abbassare i toni Ma Bossi attacca l’opposizione
21 luglio 2002
LE REAZIONI
Pera: ora bisogna abbassare i toni Ma Bossi attacca l’opposizione
Il presidente del Senato invita alla fermezza Fassino: mantenere alta la mobilitazione
ROMA - Preoccupazione, ma anche fermezza. Queste sono le parole che ricorrono più frequentemente nelle reazioni del mondo politico ai volantini terroristici arrivati ieri, proprio il giorno dopo l’allarme lanciato dal Comitato di Controllo dei Servizi Segreti sulla possibilità di nuovi attentati. «Dobbiamo avere la consapevolezza della gravità del pericolo ma anche la serenità che le forze dell’ordine e lo Stato sono pronti a fronteggiarlo». Così il presidente del Senato, Marcello Pera commenta il ritorno delle sigle del terrore. La seconda carica dello Stato rivolge poi un appello: «Serve una moderazione dei toni e soprattutto del linguaggio. Vi sono dei limiti oltre i quali le parole diventano pericolose». Piero Fassino ravvisa in questi episodi una conferma di come «la lotta contro l’eversione e il terrorismo non è mai vinta una volta per sempre». Per contrastare il rigurgito terrorista, secondo il segretario dei Ds, «bisogna mantenere alto il livello di mobilitazione e di impegno democratico». Meno conciliante l’analisi del ministro per le Riforme Istituzionali, Umberto Bossi, che mette in relazione la ricomparsa del terrorismo con l’attività riformatrice dell’esecutivo e polemizza con l’opposizione: «E’ chiaro - afferma - che il terrorismo l’abbiamo visto uscire nel momento in cui il governo faceva le riforme sostenute da Marco Biagi, che erano le stesse della Lega». «Mentre i loro leader - prosegue alludendo all’Ulivo - dicevano esattamente il contrario e allora partì un terrorismo strisciante». Il presidente dei deputati della Margherita, Pierluigi Castagnetti esprime la solidarietà del suo gruppo nei confronti del ministro Alemanno e dei sindacalisti Trerè e Musi, mentre rilancia la proposta di una commissione d’inchiesta sul terrorismo la cui istituzione «è diventata a questo punto urgentissima e non rinviabile». Un invito a tenere alta la soglia di attenzione proviene da Mario Landolfi, portavoce di An: «Per rispondere a questi segnali occorre il massimo di unità politica e istituzionale possibile». Dello stesso tenore le dichiarazioni del sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, che sottolinea la necessità di «una straordinaria mobilitazione unitaria di tutti». Secondo l’onorevole Filippo Ascierto di An la situazione richiede la ricostituzione di reparti investigativi come i Ros, i Gico e gli Sco, che sono stati sciolti dal precedente governo. Un richiamo alla cautela giunge dall’esponente della Margherita, l’ex ministro Tiziano Treu: «Prima capiamo bene di cosa si tratta perché qualche dubbio c’è. In ogni caso questo conferma che bisogna stare allertati, senza che questo debba influire minimamente sulla linea che abbiamo preso tutti, perché altrimenti sarebbe come dare dignità politica a queste azioni assolutamente delinquenziali». Massimo Brutti, senatore diessino e membro del Copaco ha ricordato che c’è in circolazione «un gruppo insistente e aggressivo che ha commesso crimini mostruosi ancora impunito». «E’ necessario pertanto - ha aggiunto Brutti - rafforzare la vigilanza e potenziare le indagini. Soprattutto ora in una fase in cui è attendibile aspettarsi azioni».
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V. Pic.
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