14/3/2005 ore: 12:35
Parco del Pollino: in agitazione i 334 ex lsu
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domenica 13 marzo 2005 Domani assemblea permanente nel Parco Sindacati e lavoratori chiedono certezze per il futuro Lo hanno deciso, insieme con i sindacati, al termine di una riunione tenutasi nella stessa sede dell'ente. La speranza è che questa nuova mobilitazione possa servire a smuovere le acque sul fronte delle prospettive di stabilità occupazionale. Lavoratori e sindacati chiedono in particolare un'accelerazione nei tempi di predisposizione del nuovo progetto che dovrebbe garantire la prosecuzione della attività lavorative. «In merito all'implementazione delle attuali attività - sostiene Matteo Mosca della Filcams Cgil - c'è stato in più occasioni l'impegno delle istituzioni coinvolte a dare una svolta alla vicenda. Ma allo stato attuale ancora nulla di fatto si è verificato per riportare un clima di serenità tra i lavoratori. A questo punto c'è bisogno di una netta inversione di tendenza per non compromettere l'esperienza lavorativa dei 334 lavoratori in un'area come quella sud della Basilicata dove la disoccupazione raggiunge soglie preoccupanti determinando un forte rischio sociale. Da qui la decisione di istitutire il presidio permanente ed è nostra intenzione andare avanti nella protesta fino a quando non emergeranno segnali incoraggianti che lascino ben sperare in un cambiamento della situazione. Altrimenti metteremo in campo iniziative di lotta più incisive». Insomma la questione dei lavoratori ex socialmente utili del Pollino torna d'attualità. Dopo lo spiraglio apertosi sul fronte delle retribuzioni arretrate la battaglia continua sul versante della rivisitazione del progetto che dovrebbe garantire un futuro più stabile ai lavoratori. I sindacati chiedono maggiore sensibilità sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie alle istituzioni coinvolte, «dal Presidente del Parco alle due regioni, Basilicata e Calabria, alla società che ha in carico i lavoratori per lanciare segnali di certezza ai Ministeri dell'Ambiente e del Lavoro che insieme alle due regioni dovrebbero cofinanziare la prosecuzione delle attività, al fine di evitare che si perda un'occasione unica per l'occupazione nell'area sud», ha concluso Mosca. Pino Perciante |