29/5/2001 ore: 9:31

Palermo: Negozi, la sfida dei grandi gruppi "Apriamo per provocazione"

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Palermo

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Negozi, la sfida dei grandi gruppi
"Apriamo per provocazione"

Dopo le multe prese domenica in centro, rilanciata la guerra sulle vendite nei giorni festivi

ISABELLA NAPOLI


la grande distribuzione lancia la sfida: basta giocare a rimpiattino, la clientela ormai chiede i negozi aperti al di là dei giorni e degli orari tradizionali e bisogna dare risposte. Domenica scorsa la prima «provocazione»: apertura in pieno centro, nonostante il divieto e nonostante le multe (peraltro esigue rispetto agli incassi).
E la guerra sull'apertura dei negozi nei giorni di festa riparte alla grande. Guerra fra i grandi gruppi, appunto, e il commercio tradizionale, piccoli e medi esercizi e negozi a conduzione familiare. Le grandi catene commerciali cercano risposte dalle istituzioni, in assenza di una pianificazione delle aperture domenicali e in attesa che vengano definite dal commissario straordinario Guglielmo Serio e dalle associazioni di categoria le regole per «Palermo città d'arte». «Da gennaio - spiega Leonardo Di Cecca, rappresentante per Palermo e provincia della Faidfederdistribuzione, associazione che riunisce le maggiori catene commerciali e direttore della filiale Oviesse in via Libertà - chiediamo attraverso gli organi della Confcommercio, il calendario delle aperture domenicali, quelle previste dalla legge regionale e ci è stato risposto sempre picche. Ora ci viene detto che bisogna attendere la convocazione delle parti sociali da parte del commissario per regolamentare le aperture nei festivi dopo il riconoscimento di Palermo città d'arte. Ma noi intanto vogliamo lavorare».
Dello stesso tenore la posizione di Alfredo Miraglia, amministratore dell'omonima catena di abbigliamento: «Chiediamo di poter aprire i nostri punti vendita in giorni e orari diversi da quelli tradizionali, così come è permesso nelle principali città italiane. E' un'esigenza forte che la nostra clientela ci manifesta in maniera sempre più chiara».
Il commissario straordinario Guglielmo Serio annuncia che «convocherà nei prossimi giorni le associazioni di categoria», fiducioso che «si possa arrivare ad un accordo sulle aperture nei festivi». Ma nessuna soluzione sembra scontata. La Confesercenti provinciale, che ha sollecitato l'incontro con il commissario e i rappresentanti del consiglio comunale sull'argomento, ribadisce il suo «no» alle aperture domenicali. La Confcommercio, per bocca del suo Presidente provinciale, Roberto Helg, dichiara che «occorre trovare una soluzione gradita a tutto il comparto del commercio dove sono rappresentate piccole, medie e grandi aziende». E prende le distanze dalle iniziative unilaterali della grande distribuzione che ha deciso domenica scorsa di alzare il tiro della contrattazione e ha aperto vari punti vendita senza autorizzazione.
Ben otto multe sono state elevate perché non era stata prevista alcuna deroga all'obbligo di chiusura. Nel mirino della polizia urbana sono finiti La Rinascente di via Ruggero Settimo, Miraglia di via Libertà angolo via Archimede, i due punti vendita Coin e Coincasa di via Ruggero Settimo, Oviesse di via Libertà e viale Strasburgo. La Rinascente e Coin sono stati multati due volte nella stessa giornata, sia la mattina che il pomeriggio e quindi riceveranno un doppio verbale. La multa per ciascuna irregolarità è di più di un milione e 600 mila lire. Le sanzioni sono scattate dopo la segnalazione da parte del Lailac, libera associazione di imprenditori e lavoratori addetti al commercio, costituitasi domenica scorsa nei locali della segreteria del consigliere comunale forzista di Monreale, Giacomo Sgroi. Una nuova «lobby» che entra in campo contro le aperture domenicali e chiede di essere interpellata dall'amministrazione. Dopo il giro di vite di domenica scorsa, i grandi magazzini sembrano avere incassato il colpo. «Non abbiamo intenzione di aprire ogni domenica violando la legge - continua Di Cecca - la nostra è stata una provocazione perché vogliamo porre all'attenzione delle istituzioni la pianificazione delle aperture domenicali». «Rischieremmo la chiusura dell'esercizio - dice Angelo Pagano, direttore de La Rinascente - perché abbiamo già subito ben due verbali».

Quasi certa, invece, l'apertura dei negozi per sabato 2 giugno, giornata festiva da calendario. La richiesta di deroga alla chiusura, avanzata dalla Confesercenti e dalla Confcommercio provinciali, è al vaglio della ripartizione Industria e Commercio del comune che ieri ha inviato le prime richieste di pareri alle altre associazioni. L'istanza, se la maggioranza dei pareri è favorevole, nei prossimi giorni sarà sottoposta al commissario Serio per la firma.

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