14/6/2004 ore: 11:18

Padova. Shopping a rischio negli ipermercati

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    Padova
      Domenica, 13 Giugno 2004
    DISTRIBUZIONE Sciopero di 8 ore
    Shopping a rischio negli ipermercati
    Sabato manifestazione a Roma
    Shopping a rischio nel prossimo week-end. Gli organici di supermercati e centri commerciali potrebbero essere ridotti al lumicino. È prevista infatti una massiccia adesione di commesse e banconieri allo sciopero nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi, proclamato dalle organizzazioni sindacali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil in segno di protesta contro la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da diciotto mesi. Nei punti vendita che restano aperti cinque giorni la settimana l'astensione di otto ore scatterà nella giornata di venerdì. I dipendenti di ipermercati e centri commerciali incroceranno le braccia sabato.

    Filcams, Fisascat e Uiltucs stanno definendo in queste ore i dettagli della spedizione nella capitale. Un centinaio di commesse polesane prenderà parte alla manifestazione nazionale per le vie di Roma, con comizi conclusivi programmati in piazza Navona. Provengono soprattutto dai centri commerciali "La Fattoria", "Tredici" e "Aliper" e dai supermercati delle catene Billa e Aspiag Service. Gli iscritti Filcams si aggregheranno al convoglio speciale in partenza da Mestre, con i colleghi veneziani, trevigiani, bellunesi e padovani. La Fisascat ha organizzato invece alcuni pullman. Parteciperanno alla manifestazione pure i lavoratori del settore cooperative. Anche la piattaforma contrattuale della Coop (cinque punti vendita in Polesine tra Rovigo, Santa Maria Maddalena, Adria e Lendinara) si è inesorabilmente arenata su posizioni all'apparenza inconciliabili. «Nonostante otto mesi di trattative e due scioperi nazionali - argomenta Lauro Biolcati, segretario provinciale Filcams - il negoziato non decolla. Confcommercio ha avanzato proposte salariali ridicole (81 euro nell'arco del quadriennio, a fronte di una richiesta di 108 euro per il biennio, da rivalutare poi in base agli andamenti inflattivi, ndr) e pretese inaccettabili sul versante dei part-time». È proprio sul terreno dei diritti e delle tutele che si giocherà la battaglia per il rinnovo contrattuale: Confcommercio vorrebbe applicare integralmente la legge Biagi cancellando le conquiste accumulate in decenni di lotta sindacale. Si ipotizza l'eliminazione del diritto di precedenza per il passaggio da part-time a full time, l'obbligatorietà delle prestazioni supplementari extra orario, l'introduzione delle clausole di elasticità e flessibilità con un preavviso di soli due giorni. «Ciò significa - chiarisce Biolcati - che sottoscrivendo le clausole capestro i part-time saranno legati mani e piedi alle imprese per il resto della loro vita e non potranno cercarsi un'altra occupazione. In base alla legge 276 dopo tre rifiuti rischiano addirittura il licenziamento». Il segretario della Filcams lancia anche un monito alle aziende: «Speriamo di non dover ricorrere al giudice con ricorsi per condotta antisindacale. In passato supermercati e centri commerciali hanno compiuto spostamenti di personale e modifiche di orario obbligando i part-time a prestazioni supplementari. Sono situazioni spiacevoli che non intendiamo sopportare».

    Luca Ingegneri

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