Orari e chiusure, la rivoluzione dei negozi
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Genova - I negozi, anche quelli del Centro storico, nelle zone della movida, dovranno chiudere dalle 22 alle 7 e non potranno più vendere alcolici tutta la notte, e nello stesso periodo dovranno sospendere la vendita anche i distributori self-service di cibi o bevande. Tutti gli esercizi commerciali dovranno restare chiusi il primo gennaio, la domenica di Pasqua, il primo maggio e il 26 dicembre ed eventuali deroghe dovranno essere concordate, la prima potrebbe arrivare già in primavera, in occasione di Euroflora. Sono alcune delle novità contenute nel provvedimento del sindaco che disciplina gli orari di apertura e chiusura al pubblico degli esercizi commerciali, già anticipato da Repubblica, e che entrerà in vigore il prossimo 11 febbraio. Ci sono voluti due anni di confronti e trattative, ma alla fine, primo in Italia, il Comune di Genova ha fatto l´accordo con le parti sociali, le associazioni degli esercenti, i sindacati e le associazioni dei consumatori, accordo che dopo la liberalizzazione assoluta sancita nel 1990 introduce una serie di vincoli, pur molto limitati, e di chiusure obbligatorie. «L´accordo che abbiamo raggiunto è importante - spiega l´assessore al commercio Gianni Vassallo - perché regolamenta tutti gli esercizi in sede fissa, quindi dal piccolo negozio di vicinato fino all´ipermercato, ed è articolato perché tiene conto degli interessi a volte contrapposti di diverse categorie come i commercianti, i lavoratori e i consumatori».
Gli orari di apertura innanzi tutto: il regolamento stabilisce che si potrà tenere le saracinesche alzate per 13 ore al massimo, nell´arco di tempo dalle 7 alle 22. Ne consegue che tutti gli esercizi commerciali dovranno chiudere alle 22, obbligo che inserisce un vincolo importante per i negozi della zona della movida, che spesso finiscono per vendere alcolici anche dopo le due di notte, quando chiudono bar e ristoranti, contribuendo alle tensioni tra abitanti e popolo della movida. Gli stessi orari dovranno essere rispettati dai self-service, che si stanno diffondendo in città, non valgono invece per gli artigiani che hanno anche la licenza di vendita, e, se l´attività artigianale è prevalente, potranno osservare gli orari di questa attività: il panettiere in sostanza potrà continuare a vendere la focaccia anche prima delle 7. La domenica sarà facoltativo tenere aperto e sarà anche facoltativa la chiusura settimanale. Ci sono invece quattro giornate di chiusura obbligatoria, legate alle festività principali, alle quali si aggiungono due mezze giornate di chiusura obbligatoria, dalle 13 in poi il 25 dicembre e il 15 agosto.
All´accordo arriva il plauso dei sindacati, per bocca di Armando Firpo (Filcams), Luca Maestripieri (Fisascat) e Riccardo Serri (Uiltucs) e delle associazioni di commercianti e consumatori (Oscar Cattanei per Ascom, Andrea Dameri per Confesercenti, Dino Galiazzo per Altroconsumo e Gianluigi Granero per Legacoop). Tutte le parti sociali entreranno di diritto nell´osservatorio previsto dal regolamento che avrà il compito di verificare l´andamento della situazione e di proporre aggiustamenti o deroghe di volta in volta. La prima all´ordine del giorno sarà quella per Euroflora.