Ocse: 45,5 milioni di senza lavoro In due anni 13 milioni in più
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Sono 45,5 milioni i senza lavoro nei Paesi dell’area Ocse (dati di agosto), 13,4 milioni in più rispetto a luglio 2008. Nell’Unione europea il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 9,6%, nell’area euro è al 10,1%. Il livello di disoccupazione, si legge nel report mensile dell’Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico, «è tornato ai livelli del 2009 e ora appare stabile tra i paesi dell’area». Anche i segnali che arrivano su settembre da Stati
Uniti (9,6% come ad agosto) e Canada (all’8% in calo di 0,1 punti) vanno in questa direzione. I picchi maggiori si registrano in Spagna (20,5%), Repubblica Slovacca (14,6%), Irlanda (13,9%), Ungheria (10,9%) e Portogallo (10,7%). Quanto all’Italia, il tasso di disoccupazione è inferiore alla media, con un 8,2% in calo di 0,2 punti rispetto all’8,4% di luglio. Ma, se rispetto ad agosto 2009 l’indice medio dei paesi Ocse è diminuito di 0,1 punti percentuali, quello italiano è cresciuto di 0,3 punti (e a luglio la crescita tendenziale era di 0,5 punti, ad aprile di 1,2 punti). Nel complesso, dunque, l’emorragia dei posti di lavoro sembra essersi arrestata (un milione di disoccupati in meno ad agosto rispetto al picco dei 46,5 milioni di aprile).Ma il raffronto con la media del 2007 resta avvilente: allora la disoccupazione era al 5,8%, una percentuale salita al 6,1% nel 2008 e all’8,3% nel 2009. In Italia si è passati dal
6,2% del 2007 al 7,8% del 2009 e all’8,2% di agosto 2010 conuna forbice più stretta resa possibile dalla legislazione sugli ammortizzatori sociali. Negli Stati Uniti la forbice è stata invece amplissima con il passaggio del tasso di disoccupazione da 5,6% del 2007 al 9,6% dell’agosto 2010. La crisi ha fatto strage di lavoro soprattutto in Spagna con il passaggio del tasso di disoccupazione dall’8,3% del 2007 al 20,5% di oggi, e in Irlanda dove si è passati dal 4,6%
del 2007 al 13,9%. Unico paese in controtendenza, la Germania: segnava l’8,4% nel 2007, il 6,8% in agosto, mentre la Corea ha fatto fronte alla crisi con percentuali che si sono mantenute sempre largamente al di sotto del 5%. FRANCIA IN SCIOPERO
Adesione record, intanto, a sciopero e manifestazioni in 220 città della Francia: 3,5 milioni di persone hanno protestato per la quarta volta dopo l’estate contro la riforma delle pensioni che aumenta di due anni l’età pensionabile, da 60 a 62 l’età minima e da 65 a 67 quella per avere il massimo della pensione. In Senato, l’esame del testo di legge è stato sospeso per mezz’ora per consentire ad alcuni senatori dell’opposizione di scendere in piazza.
Cuore delle proteste Parigi,ma migliaia di manifestanti hanno invaso anche le città di Marsiglia, Lione, Rennes e Tolosa, dove tra l’altro i sindacati hanno già annunciato una nuova manifestazione per domani. Il premier Francois Fillon intende comunque tirare dritto sulla riforma voluta da Sarkozy. La scorsa settimana il governo aveva emendato il testo per aggiungere alcune esenzioni per le madri lavoratici,mai sindacati hanno respinto la proposta giudicandola inadeguata.