Occupazione, Italia meglio dell’Ue Ma un giovane su 4 non lavora
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Sacconi: dato preoccupante ma la tendenza negativa si sta fermando
Prezzi quasi fermi ad agosto (+0,2%), boom dei biglietti aerei
ROMA — Disoccupazione e inflazione stabili. Ma in questo caso si tratta di sintomi del ristagno dell’economia più che di indicatori di buona salute della stessa. Unica consolazione, almeno sul fronte del lavoro, il fatto che il tasso di disoccupazione registrato a luglio, l’8,4% (come il mese prima), è inferiore a quello medio dell’Eurozona, fermo al 10%, e dell’Ue, pari al 9,6%. Bisogna però tener conto del fatto che in Italia i lavoratori in cassa integrazione (almeno 670 mila, secondo i sindacati) sono considerati tra gli occupati mentre altrove spesso i lavoratori che ricevono sostegni al reddito vengono classificati tra i disoccupati.
Nei 27 Paesi dell’Unione Europea i senza lavoro sono 23 milioni, dei quali 2.105.000 in Italia: 121 mila in più rispetto a luglio 2009. Da noi resta molto alta la disoccupazione giovanile (26,8% contro il 19,6% della zona euro) e molto basso il tasso di occupazione: 56,9%. In Italia risultano infatti al lavoro 22.886.000 di persone, 172 mila in meno di un anno prima, mentre il numero di inattivi ha toccato la cifra record (da quando esiste la serie storica, cioè dal 2004) di 14,9 milioni, 121 mila «scoraggiati» in più rispetto a 2009: persone che, a causa della crisi, rinunciano a cercare un lavoro.
«La situazione rimane preoccupante — dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi — ma sarebbe colpevole non riconoscere il dato oggettivo di un differenziale positivo con l'Europa e di una tendenza negativa sostanzialmente fermatasi». «È una Waterloo sociale — replica il capogruppo pd in Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano — ma il governo non trova niente di meglio che discutere del processo breve per dare l'ennesimo salvacondotto a Berlusconi». Preoccupati i sindacati.
Per fortuna i prezzi sono quasi fermi, secondo l’Istat. Ad agosto, infatti, sono aumentati dello 0,2% rispetto a luglio e dell’1,6% rispetto allo stesso mese del 2009 (contro il tasso dell’1,7% registrato a luglio). Nell’ultimo anno gli incrementi maggiori dei prezzi ci sono stati nei trasporti (+3,8%), nell’istruzione (+2,5%) e alle voci «Abitazione, acqua elettricità e combustibili» e «Bevande alcoliche e tabacchi», in entrambi i casi con un +2,4%. Prezzi stabili o quasi, invece, per prodotti alimentari (+0,1%) e per i servizi di ricreazione, spettacolo e cultura (0,0%). Ad agosto sono cresciuti soprattutto i prezzi dei biglietti aerei (+26,6% su luglio, +6,2% su agosto 2009) e dei campeggi (+4,9% sul mese, +4,1% sull'anno) mentre per gli stabilimenti balneari a fronte di un lieve aumento congiunturale (+0,5%) si segnala un calo sull'anno del 4,7%. «I dati sui prezzi al consumo — dice la Confcommercio — confermano il permanere di una condizione di convalescenza del sistema economico». Secondo le associazioni dei consumatori, invece, le rilevazioni dell’Istat sottostimano l’inflazione.