9/4/2002 ore: 10:39

Occhiali, le catene di negozi trainano i conti di De Rigo

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Occhiali, le catene di negozi trainano i conti di De Rigo

A.Ba.
MILANO - De Rigo si scalda per Piazza Affari con un utile netto di 21,2 milioni di euro, in crescita del 50,4% rispetto al 2000. I risultati dell'anno scorso sono stati presentati ieri: il gruppo che produce e distribuisce occhiali ha chiuso l'esercizio con un fatturato di 505,3 milioni di euro, in aumento del 10,7% rispetto all'anno precedente. Il margine operativo lordo è salito a 58,9 milioni di euro (+16,4%) e l'utile operativo a 31,1 milioni (+31,2%): il consiglio di amministrazione proporrà all'assemblea un dividendo di 0,13 euro per azione per la società quotata a Wall Street. Anche in questo caso c'è un incremento - dell'11,9% - rispetto al 2000. A trainare ancora una volta le vendite del gruppo è stata la divisione retail: i ricavi delle catene di negozi valgono 358,4 milioni di euro, il 70% dell'intero fatturato e portano due terzi del margine operativo lordo. La crescita si deve al consolidamento su un intero anno (erano undici mesi nel 2000) del gruppo spagnolo General optica (Go), che ha aperto 14 nuovi punti vendita, ma soprattutto i risultati della catena inglese Dollond & Aitchison (D&A), che ha registrato un incremento del 3,7% con lo stesso numero di negozi dell'anno precedente. Nel complesso, le vendite delle catene sono aumentate del 5,4%: il giro d'affari della produzione e delle vendite all'ingrosso pesa meno sui conti della società, ma l'anno scorso ha registrato la performance migliore, un incremento cinque volte superiore a quello del retail: il fatturato della divisione è salito a 133,2 milioni di euro (+26,7%). Anno dopo anno, cresce anche il contributo di Eid, la joint venture con Prada per gli occhiali della casa di moda. Nel 2001, il giro d'affai ha raggiunto 32,1 milioni di euro, il 36% in più dell'anno precedente. Il margine operativo lordo dovuto alla società è ancora limitato a due milioni di euro: il grosso del Mol viene dal retail (40,9 milioni di euro, grazie a una crescita dell'11,4%), sul quale si sentono i benefici della migliorata redditività di Dollond & Aitchison dopo la ristrutturazione, e dalla produzione (16 milioni €, con un aumento del 31,1%). Nell'immediato futuro del gruppo ci sono due decisioni da prendere. La prima riguarda Salmoiraghi & Viganò, la catena di articoli ottici su cui De Rigo ha un diritto di prelazione in caso di vendita. Se non sarà esercitato, il 90% della catena andrà a Dino Tabacchi, l'ex vicepresidente Sàfilo tornato alla ribalta dopo l'uscita dall'azienda di famiglia. L'esito della sfida tra i due veneti si conoscerà prima dell'estate. «Abbiamo tempo fino alla fine di giugno per decidere - fanno sapere dalla De Rigo -: si tratta di una grossa operazione». Il prezzo pagato da Tabacchi sarebbe intorno ai 100 milioni di euro: a vendere sono Arca Merchant e il fondo chiuso Ipef III, che avevano acquistato Salmoiraghi proprio da General optica. L'altro appuntamento è quello con Piazza Affari. Anche in questo caso la decisione sarà presa prima dell'estate, mentre lo sbarco sul listino milanese dovrebbe avvenire entro l'anno. Lo sponsor della quotazione è IntesaBci, che fa anche da global coordinator insieme con Lazard.

Martedí 09 Aprile 2002

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