28/10/2002 ore: 10:55
Obiettivo, scardinare il mercato del lavoro
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lunedì 28 ottobre 2002 pag.7
Obiettivo, scardinare il mercato del lavoro
L’Ulivo: insufficienti le risorse per contratti, sostegno all’occupazione e ammortizzatori
Giovanni Laccabò
MILANO Per il Polo è la “bacchetta magica”
che darà sviluppo e occupazione, ma grattando
sotto pelle si scopre che le promesse della
Finanziaria sono soprattutto correlate allo
scardinamento del mercato del lavoro. Niente
per il Sud, solo briciole per adeguare il
fondo per l’occupazione e il fondo per le politiche
sociali, irrisori gli accantonamenti per
gli ammortizzatori sociali. Devastante invece
l’impatto sul mercato del lavoro che, spiega
bene il sottosegretario al welfare Pasquale Viespoli,
risponde ad una «organicità di provvedimenti»,
in quanto accanto alla Finanziaria
«il governo sta portando avanti la riforma del
mercato del lavoro» con la delega e il decreto
legislativo sul collocamento varato di recente.
Ecco i principali capitoli.
Indennità di disoccupazione. Sono destinati
782 milioni di euro per il 2003, il 2004, e
785 per il 2005. Servono a onorare l’impegno
per il patto per l’Italia, formalizzato con il 848
bis, la «costola della delega» che lede anche
l’articolo 18 e che il Senato discuterà forse a
gennaio, dopo la Finanziaria. L’indennità di
disoccupazione viene erogata per un anno al
60 per cento dell’ultima retribuzione nei primi
sei mesi, poi scende al 40 e al 30 nei due
trimestri restanti, per una durata massima di
25 mesi in 5 anni (30 mesi al Sud).
Pubblico impiego: 570 milioni di euro di
incentivi per stimolare la produttività e 208
milioni per gli aumenti retributivi per il personale
non contrattualizzato, di cui 185 milioni
per Forze armate e corpi di polizia. Per gli
aumenti del 2003 il governo insiste con l’inflazione
programmata all’1,4 per cento, respinta
da tutti i sindacati. Altri 640 milioni vanno
agli aumenti retributivi per i rinnovi del biennio
2002-2003 del personale di enti pubblici
non economici, Regioni e autonomie locali.
La Finanziaria blocca le assunzioni al 29 settembre
2002, blocca il turn over, conferma il
divieto per il 2003 di assunzioni a tempo inderminato,
il tutto per risparmiare 422 milioni
di euro nel 2003, 844 nel 2004 e 2005.
Limitazioni anche per il tempo determinato.
Pesanti tagli al personale della scuola.
Previdenza. Nelle casse dell’Inps arrivano
532,59 milioni di euro, di cui 426 al Fondo
pensioni lavoratori dipendenti, autonomi, gestioni
speciali minatori, Enpals (spettacolo),
e la restante somma integra il Fondo artigiani
e commercianti. Si sopprime l’Inpdai (dirigenti
aziende industriali). Si abolisce il divieto
di cumulo a chi ha 58 anni di età e 37 di
anzianità contributiva (già il governo dell’Ulivo
aveva portato la cumulabilità al 70 per
cento).
Centrosinistra e Ulivo esprimono un giudizio
profondamente negativo e avanzano
controproposte. Non ci sono misure idonee a
contrastare la crescita del debito pubblico e
dell’inflazione, inoltre il taglio dei trasferimenti
a Regioni e Comuni ricadrà pesantemente
sui cittadini. Nessun aiuto per gli incapienti,
gli aumenti per il pubblico impiego
sono insufficienti, si tagliano gli organici della
scuola e la riforma fiscale ridistribuisce le
ricchezze a favore dei redditi medioalti. L’Ulivo
sollecita misure a sostegno del settore auto,
e un quadro organico di rilancio dei settori
industriali, la reintroduzione del credito
d’imposta per le aziende che assumono a tempo
indeterminato, l’estensione delle tutele al
lavoro parasubordinato, l’aumento dei beneficiari
di pensioni minime, il superamento del
cumulo tra pensioni Inail e Inps.