Nuova bufera in arrivo sul museo Madre
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Napoli - Una nuova bufera sta per avvolgere il museo d`arte moderna di via Settembrini. Da un lato la cooperativa Pierreci Codess che annuncia il taglio di 46 dipendenti: «Dal 15 giugno interromperemo ogni servizio svolto al Madre». Dall`altro lato il numero uno del "Madre", Edoardo Cicelyn che replica: «Basta vertenze sindacali sul museo, apriremo lo stesso con o senza la Pierreci». Ma andiamo con ordine. Entro il prossimo mese di giugno la cooperativa Pierreci Codess sarà costretta a lasciare il Museo Madre privo di quei servizi essenziali per l`apertura al pubblico, dalla biglietteria all`assistenza di sala, gestiti per conto della Scabec. La decisione, anticipata ieri ai giovani lavoratori che rischiano a breve di perdere il loro primo qualificato posto di lavoro, scaturisce dall`assenza, ad oltre 5 mesi dall`inizio dell`anno, di un Piano Annuale da parte della Regione Campania che garantisca alla Scabec la continuità dei servizi e delle attività di valorizzazione affidate ai soci privati. La cooperativa Pierreci Codess è infatti uno dei principali soci privati che detengono il 49% della Scabec e che occupa al museo 46 impiegati nei servizi di assistenza di sala, biglietteria, biblioteca e mediateca, caffetteria e ristorazione, informazione e prenotazione tramite call center, controllo accessi e didattica, gestiti in virtù della gara di affidamento ad evidenza pubblica per le attività di valorizzazione dei beni culturali di pertinenza regionale.
Il nodo si pone innanzitutto, per l`importo di un milione di euro, che il bilancio gestionale della Regione Campania destina alla gestione del museo, «è insufficiente - spiega in una nota la cooperativa - a garantire ogni possibilità di proseguimento oltre la fine di giugno anche per quei servizi minimi che oggi ne assicurano l`apertura ridotta per sole quattro ore giornaliere». A questa incertezza per il prossimo futuro si aggiunge l`inosservanza rispetto agli impegni di liquidazione dell`ingente credito vantato dalla Scabec, e per essa i soci privati, per le attività realizzate da metà 2009 alla fine del 2010, per un importo totale relativo al solo Museo Madre di circa sette milioni di euro, di cui poco più di due milioni di euro nei confronti della cooperativa Pierreci Codess. «Tutto questo - precisa il direttore generale della cooperatva Pierreci Codess, Letizia Casuccio - accade mentre ingenti risorse comunitarie, a valere sull`obiettivo 1.9 del Por, saranno destinate a svariate "proposte progettuali afferenti alla promozione e valorizzazione dei beni culturali a fini turistici". Noi riscontriamo difficoltà anche in altre strutture cittadine e non possiamo mantenere i 46 dipendenti che operano al Madre». All`allarme lanciato dal direttore generale della Pierreci, però, replica piccato il direttore del museo di arte moderna. «Aprirò io stesso con i miei dipendenti - tuona Edoardo Cicelyn - perché non è possbile che il Museo diventi simbolo di una battaglia sindacale. Non mi risulta che i dipendenti offerti siano 46 e non abbiamo intenzione di sobbarcarci chi ha scioperato a Natale scorso, mentre noi cercavamo faticosamente di tenere aperto il Museo. Noi abbiamo il contratto con la Scabec che deve erogare dei servizi, il resto non ci interessa. Inoltre, attendiamo dei finanziamenti dall`unione europea».