26/10/2006 ore: 11:04
No sindacale al salario minimo
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Pagina 15 - Economia e imprese Relazioni industriali. I confederali: ?Questa proposta ? distruttiva della contrattazione? MILANO L'apertura del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sul salario miimo - fatta luned? in un convegno all'Universit? Bocconi di Milano - rischia di essere subito gelata dalla bocciatura dei sindacati. E se le imprese per il momento sospendono il giudizio e si riservano di esprimere una valutazione pi? avanti, ai confederali non piace l'idea di avviare un confronto sulla possibilit? di introdurre standard minimi salariali. Un'ipotesi lanciata dal ministro che aveva peraltro spiegato che in una situazione come quella attuale in cui ? stata aumentata di 5 punti l'aliquota contributiva per i parasubordinati e diminuito di 3 il costo del lavoro, quella del salario minimo poteva essere una possibilit? su cui riflettere. Un contesto e un mercato del lavoro mutati, verso i quali il ministro paventa un rischio: che a scontare l'incremento della contribuzione possano in qualche modo essere le retribuzioni dei lavoratori. La ricetta ancora non c'? ma l'idea ? sul tavolo, un progetto pi? chiaro - spiegano al ministro - potrebbe prendere forma solo dopo l'approvazione della legge Finanziaria quando saranno avviati il tavolo sulla previdenza e soprattutto quello su una revisione complessiva del mercato del lavoro. Quel che ? certo per? ? che su qualunque ipotesi vorr? ragionare il Governo i sindacati si dicono contrari. Le ragioni? ?Perch? - dice Mauro Guzzonato, segretario confederale Cgil - alla lunga questa impostazione ? distruttiva della contrattazione?. E Paolo Pirani della Uil: ?Salari per legge, come in Francia?No, siamo contrari per noi l'unica strada ? quella contrattuale e non abbiamo motivi per cambiare questa valutazione?. Ma non solo: ? questa secondo la Cgil una strada alternativa ?al cuore della questione, ovvero affrontare - dice Guzzonato - modi e percorso che mirano a ridurre il precario. E questo dibattito - aggiunge - non pu? partire dal fatto che, essendo aumentate le aliquote, c'? un rischio per i lavoratori. L'aumento dei contributi cio? pu? essere defalcato dalle retribuzioni. ? un percorso che non ci piace, l'unica strada possibile ? quella della contrattazione?. Linea condivisa da Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl che dice: ?Se vogliamo evitare un ricarico dei contributi sui lavoratori non ? necessario scomodare il salario minimo basta fare riferimento ai minimi contrattuali?. A questo punto per? la posizione della Cisl si diversifica da quella della Cgil. Per il sindacato guidato da Guglielmo Epifani i lavoratori si possono tutelare prevedendo nella Finanziaria una sorta di clausola di garanzia, vale a dire ?specificando che l'incremento delle aliquote non pu? tradursi in un calo delle retribuzioni?, dice Guzzonato. Mentre per il sindacato di via Po se il tentativo in corso ? quello di proteggere il potere d'acquisto dei collaboratori ?si pu? piuttosto pensare - dice Santini - di riassorbirli in una forma di contrattazione collettiva?. www.lavoce.info articoli e analisi sul salario minimo garantito |