11/4/2005 ore: 12:38
Nei parchi di divertimento oltre 25 milioni
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Nei parchi di divertimento oltre 25 milioni In cantiere investimenti per 500 milioni VINCENZO CHIERCHIA MILANO • Apertura in grande stile, nei giorni scorsi, per buona parte dei parchi divertimento italiani, che rappresentano ormai uno dei cardini dell'industria turistica nazionale e stanno dando vita a legami sempre più stretti con il business alberghiero. Esemplari al riguardo i distretti turistici dell'Emilia Romagna e del Lago di Garda. Secondo una ricerca Databank, coordinata da Antonio Rana, in Italia operano 139 parchi tematici che danno lavoro a 5.900 addetti. I parchi italiani, che contano circa 25 milioni di presenze turistiche all'anno (la crescita media annua è intorno al 2%), utilizzano una superficie di 14 milioni di metri quadrati, qualcosa come 14mila campi di calcio messi assieme. Il giro d'affari complessivo supera quota 300 milioni di euro, tenendo conto che per molti parchi l'attività è largamente stagionale. Il reddito operativo è intorno al 15,7% del fatturato. Diversi nuovi parchi sono in via di realizzazione. Si può stimare che nell'arco del prossimo biennio gli investimenti ammonteranno ad almeno 500 milioni (otto i progetti in cantiere); a medio termine l'operazione più importante, promossa dalla Draco ( Dora Gnutti), interesserà il Veneto e riguarderà il mondo dell'auto. Intanto le grandi catene alberghiere, Hilton in prima fila ma anche Holiday Inn e Marriott, stanno valutando lo scenario, hanno intavolato colloqui e sono pronte a cogliere tutte le opportunità. Certo, il mercato italiano — rileva l'analisi Databank— resta ancora molto lontano dalla media Usa, dove 113 grandi parchi divertimento muovono un flusso pari a 226 milioni di visitatori e costituiscono, dopo i parchi naturali ( 290 milioni di presenze) il principale polmone dell'industria turistica. A livello mondiale i parchi divertimento attirano flussi turistici per 606 milioni di persone ( sono poco più di 700 milioni quelle che fanno viaggi internazionali nel mondo). L'Italia resta indietro anche rispetto a Germania, Francia e Spagna, che vantano indici di presenza dei turisti nei parchi divertimento che vanno da due a tre volte quello italiano. Il nostro Paese — che vede i principali parchi concentrati ancora prevalentemente nel Centro Nord, mentre al Sud se ne contano solo 31 — è rimasto finora abbastanza fuori dai grandi flussi di investimento. L'interesse comunque è crescente: il gruppo Hopa di Emilio Gnutti, ad esempio, è entrato anche nell'operazione ( 250 milioni) del parco di Valmontone ( tre hotel con 1.500 camere) che ha come capofila la Draco di Brescia. « Gli investimenti in parchi e hotel sono in netto rilancio, si punta soprattutto su realizzazioni che integrano commercio, turismo e intrattenimento » commenta Giuseppe Taini, amministratore delegato di Draco. Resta però il problema dei prezzi; da un'analisi di Trademark Italia emerge che una famiglia di quattro persone, per trascorrere una giornata in un parco divertimenti, può spendere anche 150 euro. « Sono vincenti oggi le offerte promozionali coordinate tra parchi e hotel » dice Alessandro Lepri di Trademark. Ma aggiunge: « L'Italia nel complesso resta a buon mercato rispetto ad altri parchi in Europa ». |