31/5/2005 ore: 10:10
Milano. L’Ortomercato si ferma: poca sicurezza
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LA PROTESTA L’Ortomercato si ferma I sindacati: poca sicurezza Ieri presidio e volantinaggio. Le merci non sono state scaricate né vendute Poca sicurezza, sciopero alla Sogemi La Cgil: condizioni di lavoro precarie e strutture fatiscenti. L’azienda: pronti al dialogo Secondo la Cgil c’è poi una problema di microcriminalità, del quale il sindacato ha già parlato al prefetto Bruno Ferrante, chiedendo un suo intervento. «Una situazione di caos - continua Roilo - nel quale si alimentano anche condizioni di lavoro illegale». La Cgil è di fatto l’unico sindacato rappresentato all’interno dei mercati. L’iniziativa di domenica notte è riuscita fermare l’attività, anche se in vista dello sciopero molti clienti avevano fatto rifornimento il giorno prima. I grossisti si schierano apertamente contro lo sciopero: «Siamo stati i più danneggiati - spiega Furio Lovati, presidente dei grossisti del settore ortofrutta - riteniamo che questo sciopero sia stato strumentale. Avevamo già avuto una serie di incontri con l’azienda, ai quali ha partecipato anche il sindacato, prima di decidere di abbandonare il tavolo. Non credo che ci sia stata una reale volontà di dialogo. E comunque a subire le conseguenze dello sciopero sono stati solo gli operatori, non l’ente». La stessa spiegazione arriva dalla Sogemi, società che gestisce l’ortomercato. In una nota diffusa in serata, l’azienda precisa che «dal 19 aprile 2005 ha dato vita a un tavolo di lavoro sul rispetto delle normative contrattuali e di tutela delle condizioni di lavoro, da cui Filcams Cgil e Filt Cgil si sono dissociate senza dare precise motivazioni». Paolo Lombardi, neopresidente della Sogemi precisa che «la tutela delle condizioni di lavoro e il rispetto delle normative contrattuali costituiscono una priorità nell’agenda del nuovo consiglio di amministrazione». G. San.
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