Messina. Promesse non mantenute: si torna in piazza
1-Promesse non mantenute: si torna in piazza
2-Vertenze «Conad» e «Brico»

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Vertenze I dipendenti dei supermercati Girasole rivendicano il mancato avvio della cassa integrazione in attesa che la catena venga rilevata Promesse non mantenute: si torna in piazza
Ivana Cammaroto
Non si sblocca la vertenza dei dipendenti dei supermercati Girasole. Ieri mattina parte dei circa quaranta lavoratori interessati sono tornati in piazza per protestare contro il mancato avvio delle procedure di cassintegrazione mentre i rappresentanti sindacali hanno chiesto l'intervento del prefetto Giosuè Marino perché solleciti il ministero del Lavoro. «Attendiamo – ha dichiarato il segretario della Filcams-Cgil, Giuseppe Silvestro – di avere risposte da Roma sul comportamento assunto dai vertici della società "Medis", che di fatto non hanno mantenuto fede agli accordi ministeriali presi a dicembre». La vertenza di questi lavoratori non è certo nuova. Insieme ai colleghi dei punti vendita Conad (complessivamente 15 in città e in provincia con 250 lavoratori impiegati fino a qualche mese fa), gestiti dalla "Marketing Sud", da oltre un anno sono sul piede di guerra. L'ultima forte iniziativa è stata l'occupazione dei locali per circa un mese dopo la comunicazione da parte del gruppo gestore CediPuglia della chiusura a partire dal 18 novembre scorso. In attesa di una riapertura dei punti vendita sotto un altro marchio (probabilmente quello della catena francese Carrefour) era stato deciso di procedere con l'avvio della Cigs a partire dallo scorso 1. dicembre. Procedura che è stata rispettata per i dipendenti della "Marketing" ma non per quelli della "Medis" che peraltro non hanno neanche ricevuto le mensilità arretrate. Da qui l'inizio di una nuova forte protesta. «Vedremo cosa ci verrà comunicato dal ministero – ha proseguito Silvestro – dopo se necessario decideremo nuove azioni di lotta». Ma c'è anche un'altra inattesa protesta che prende corpo: quella dei 20 dipendenti del "Brico Center". La Filcams-Cgil ha infatti proclamato uno sciopero per l'intera giornata di domani. Secondo il sindacato, infatti, la Maxi Brico srl avrebbe posto in essere «atti che pregiudicano il sereno confronto fra le parti e mirano a dividere i lavoratori colpendoli nei loro legittimi diritti». E sempre Silvestro denuncia ad esempio che sarebbero state pagate le spettanze solo ad una parte del personale «quello non iscritto alla nostra organizzazione» mentre agli altri non sarebbe stata corrisposta «la mensilità di dicembre, il saldo di novembre e la tredicesima». «Altro fatto gravissimo – continua la nota – è la decisione di non assumere i 4 lavoratori licenziati nonostante gli impegni assunti nell'ultimo confronto».
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10 gennaio 2003 |
messina |
Pagina 63 |
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Vertenze «Conad» e «Brico»
Dopo la breve pausa delle festività natalizie, sono tornati sul piede di guerra i lavoratori dei punti vendita «Conad-Girasole» che, sulla carta, sarebbero in Cassintegrazione dallo scorso 1° dicembre ma che, fino ad oggi, non hanno ancora ricevuto la comunicazione ufficiale sull'approvazione del provvedimento da parte del Ministero del Lavoro, né sul pagamento delle spettanze arretrate. Per tentare di riaccendere i riflettori sulla vertenza che riempie le pagine dei giornali dallo scorso mese di settembre, ieri alcuni lavoratori, appoggiati dalla Filcams/Cgil, hanno inscenato un sit-in di protesta in piazza Unità d'Italia, di fronte alla Prefettura. Dopo qualche ora, i sindacalisti e una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal prefetto, Giosuè Marino. Il rappresentante del Governo si è impegnato a contattare il Ministero del Lavoro per sollecitare la definizione del provvedimento di Cassintegrazione. Alla protesta di ieri non ha aderito la Fisascat/Cisl che, per bocca del suo segretario provinciale, Daniele Grieco, ha ritenuto inutile la manifestazione. «Non abbiamo appoggiato il sit-in – spiega il sindacalista – perché la situazione si è ormai definita. È solo questione di tempo; dobbiamo invece mantenere alta la guardia per quanto concerne lo sviluppo delle trattative per l'assorbimento di tutti i punti vendita da parte degli acquirenti che, ora, dovranno presentare il piano di rilancio». Ricordiamo che in pole position, per rilevare la catena di negozi di «Ce.Di. Puglia», c'è la multinazionale «Carrefour». Stato d'agitazione anche al «Brico». Da ieri, intanto, la Filcams/Cgil ha proclamato lo stato d'agitazione dei lavoratori della «Maxi-Brico», che domani sfocerà in una giornata di sciopero. «Alla base della protesta – spiega il segretario della Filcams, Pippo Silvestro – i comportamenti antisindacali dell'azienda che ha liquidato il saldo di novembre, lo stipendio di dicembre e la tredicesima solo ai lavoratori non iscritti alla Cgil. L'altro fatto gravissimo che evidenzia, qualora ce ne fosse bisogno, l'atteggiamento ostile dell'azienda – continua una nota di Silvestro – è rappresentato dalla decisione presa, nonostante gli impegni assunti nell'ultimo confronto, di non voler riassumere quattro lavoratori licenziati». Massimiliano Mondello
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