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1- Messina. «Conad», i dipendenti senza un futuro certo 2- Catania. Conad, i lavoratori catanesi esclusi dalle trattative
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Incombe l'ombra del fallimento «Conad», i dipendenti senza un futuro certo Ieri ennesimo inutile incontro
Il futuro dei dipendenti del «Gruppo Conad» è sempre più nero e l'ipotesi che si rafforza sempre di più è quella del fallimento e della successiva messa in liquidazione della società che gestisce i punti vendita «Conad», «Girasole» e affiliati in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. La cattiva notizia è piovuta sulla testa dei lavoratori (1.100 nella quattro regioni, circa 400 in Sicilia e 250 nella sola provincia di Messina) direttamente dalla sede del Ministero del Lavoro dove, ieri mattina, si è svolto l'ennesimo incontro tra i funzionari del dicastero diretto da Roberto Maroni, i rappresentanti del «Gruppo Conad», quelli dei papabili acquirenti o presunti tali e le organizzazioni sindacali di categoria (Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl ed Uiltucs/Uil). A fronte dei quattro possibili acquirenti, nessuna proposta capace di risolvere veramente la crisi, che rischia di penalizzare ulteriormente il già deficitario universo occupazionale del Mezzogiorno e della città dello Stretto in particolare. Subito di scena sono uscite le cooperative di Modica e Ragusa che, forse, si sono trovate davanti un problema più grande delle loro stesse capacità finanziarie. Ha fatto retromarcia anche «Conarent» che, nel corso dell'incontro ristretto svoltosi a Bitonto in Puglia, ha ribadito il suo interesse esclusivamente a rilevare i punti vendita di Puglia, Basilicata e Calabria con l'esclusione proprio dei punti vendita siciliani, che rappresentano quasi il 50% dell'intero pacchetto. Una proposta bocciata sia dai sindacati, sia dal Ministero del Lavoro che, addirittura, aveva invitato la società a ripensare la proposta e ad allargarla, almeno in parte, ai punti vendita dell'isola.
Il gran rifiuto della «Conarent» — Ed, invece, la «Conarent» oggi ha deciso di uscire di scena, respingendo la proposta ministeriale. L'unica novità odierna è la proposta avanzata dalla «Disal», una società controllata dallo stesso «Gruppo Conad», ma che è interessata soltanto a rilevare i punti vendita pugliesi e, per di più non tutti. Una proposta oscena – la definisce Massimo Currò, della Filcams/Cgil – che non prevede nemmeno l'acquisizione dei nove negozi affiliati della Siderai...». Rimane un'indiscrezione, almeno per ora, anche la presunta proposta lanciata dalla multinazionale francese «Carrefour» che, l'estate scorsa, ha rilevato l'ipermercato «Il Continente» di Milazzo. Pare che martedì, a Milano, sia svolta una trattativa in tal senso, ma della quale non si conoscono ancora i particolari. Le organizzazioni sindacali, inoltre, pensano si tratti solo di un altro bluff della «Conad» e si concentrano solo su ipotesi concrete che, però, latitano. «Investiremo del problema – ha concluso Massimo Currò – i segretari nazionali di categoria ed i segretari confederali, perchè la vertenza “Conad” nel Mezzogiorno rischia di assumere, anche se con le debite proporzioni, quello che la vertenza Fiat sta significando per l'intero Paese. In gioco ci sono oltre mille lavoratori diretti, per non parlare dell'indotto, è necessario che i Governi nazionale e regionali intervengano a sostegno di questi lavoratori e della vertenza tutta». Massimiliano Mondello
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cronaca di catania |
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Conad, i lavoratori catanesi esclusi dalle trattative Svolta negativa, come già si temeva, per la vertenza dei lavoratori degli ex supermercati Conad. I lavoratori siciliani - e fra questo dunque i 120 lavoratori catanesi dei punti vendita cittadini - sono stati ufficialmente tagliati fuori dalle trattative nazionali tra proprietà, ministero ed organizzazioni sindacali dalla stessa "Conad Italia" . A portare questa brutta notizia ai lavoratori è stata Luisa Albanella, segretario della Filcams Cgil di Catania, che ha partecipato all'incontro romano. «L'incontro tenutosi oggi (ieri per chi legge n.d.r.) a Roma - spiega - tra i sindacati e i rappresentanti di Conad Italia doveva servire a trovare qualche spiraglio per tutti i lavoratori italiani. Ma la Conad ha detto chiaro e tondo che non era interessata ai negozi facenti capo alla società "Marketing Sud", che comprende appunto le regioni Sicilia e Calabria. «La trattativa in corso, che prosegue sulla base di un progetto Conad, dunque - conclude - non riguarda più i lavoratori siciliani». La situazione si conferma più che mai drammatica per i 400 lavoratori dell'Isola: a Catania i dipendenti Conad a rischio sono 120. Le altre città siciliane toccate dalla vertenza sono Messina, Palermo e Trapani. Filcams Cgil, Fiscact Cisl e Ultucs Uil preannunciano assemblee e lotte di fuoco per i prossimi giorni a Catania, ma è scontato che la vertenza si giocherà sul terreno regionale. La vertenza Conad è stata una delle vertenze simbolo dello sciopero generale della Cgil che si è svolto venerdì; proprio i lavoratori ora disoccupati della Conad, assieme a quelli della Keyes di Fiumefreddo, hanno aperto la manifestazione catanese.
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