Mense e pulizie, crollano gli appalti della Marina
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Taranto - Sempre più a rischio i posti di lavoro di almeno 300 addetti impegnati negli appalti della Marina Militare a Taranto. Da oggi, con la chiusura della mensa di Mariscuola, sono fuori altre 24 unità che vanno ad aggiungersi alle 20 già rimaste inoccupate dopo la chiusura del refettorio di Maricentro avvenuta lo scorso 31 dicembre. Nel frattempo, ci sono anche i 170 che alla scadenza del 30 aprile non potranno più continuare ad usufruire della cassa integrazione per mantenere invariato lo stipendio nonostante la decurtazione delle ore di servizio. La preoccupazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali è che presto questi numeri aumentino in conseguenza ad un pericoloso effetto boomerang che sembra essersi messo in moto in seguito alla «Spending Review» e alla necessità di ridurre quanto più possibile i costi tagliando tutto ciò che si può tagliare. E` per questo che ieri la protesta degli addetti alle pulizie e di coloro che si occupano delle mense nelle strutture militari si è spostata sotto la Prefettura. A ricevere una delegazione di lavoratori, rappresentata dai sindacalisti di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e UilTrasporti, è stata il viceprefetto e capo di gabinetto, Cosima Di Stani. A cui i lavoratori hanno chiesto di fare da tramite in un prossimo incontro con la Marina convocato dalla Prefettura stessa ma anche di essere portavoce delle istanze dei lavoratori ad un eventuale tavolo ministeriale alla Difesa.
«Forse - dichiara Giovanni D`Arcangelo della Filcams-Cgil - l`intervento della Prefettura potrà servire a sbloccare questa vertenza. Le ultime notizie da parte del ministero della Difesa, che risalgono alla scorsa settimana, non hanno infatti contribuito a dissipare la nebulosità che avvolge il futuro di questi appalti. La situazione è assolutamente paradossale perché parliamo della cessazione di un`attività che è produttiva. Inoltre ci risulta che il ministero della Difesa voglia rendere autonomi questi servizi e sappiamo che sono arrivate squadre di cuochi militari pronti ad occuparsi del servizio a Mariscuola ora che è chiusa la mensa. Nessuna notizia ufficiale, però, ci è stata riferita direttamente dalla Marina». «Confidiamo nella Prefettura - afferma Antonio Arcadio della Fisascat-Cisl - affinché faccia pressing al ministero e convinca la Marina ad un rapido confronto». Intanto, ieri è partita una lettera dei lavoratori al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ed anche il sindaco, Ezio Stefàno, ha scritto al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, per chiedere il suo personale interessamento nel tentativo i «ottenere misure straordinarie che rimandino quelle decisioni che, nell`immediato, procurerebbero gravi disagi ai lavoratori e alle loro famiglie i quali si troverebbero privi di qualunque forma di sostegno finanziario». Per il sindaco, «l`ipotesi di licenziamento rischia di aggravare una situazione occupazionale ià di per sé preoccupante, visto l`attuale altissimo tasso di disoccupazione provinciale, certamente acuito dalle complesse vicende ambientali che comprimono processi di sviluppo e di rilancio dell`economia».