Meno pensioni ai dipendenti

2 dicembre 2002
NORME E TRIBUTI |
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Meno pensioni ai dipendenti
 Previdenza - Il preventivo 2003 dell'Istituto segnala i primi modesti trattamenti ai collaboratori
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Rispetto al 2002, l'anno prossimo gli ex lavoratori dipendenti in pensione saranno 24mila in meno, ma la spesa complessiva sostenuta dall'Inps per pagare i trattamenti in quel Fondo aumenterà, nel complesso, di circa 3,5 miliardi di euro. In media l'importo annuo di quelle pensioni crescerà del 4,3 per cento, passando dagli attuali 8.618 euro a quota 8.994. I dati emergono dal bilancio preventivo 2003 dell'Inps licenziato dieci giorni fa dal Cda dell'Istituto (poi dimessosi a seguito della scomparsa del presidente Fabio Trizzino) e che il Consiglio di indirizzo e vigilanza dovrà varare entro fine anno. I dati segnalano, ancora una volta, che le pensioni più elevate sono appannaggio dei piloti e degli assistenti di volo, i quali, in media, nel 2003 potranno contare su importi annui di 33.323 euro rispetto ai 32.453 del 2002. La spesa complessiva sostenuta dal Fondo volo dell'Inps sarà pari a 159.485.280 euro, per un incremento di circa 6,3 milioni rispetto al 2002. Ben più contenute, invece, le pensioni medie degli ex lavoratori autonomi: i commercianti, in particolare, dovranno accontentarsi di 6.648 euro, mentre agli artigiani andranno 7.572 euro. Niente a che vedere, comunque, con le prime pensioni liquidate dalla Gestione Inps dei lavoratori parasubordinati (il popolo del 10-14%), che in media saranno pari a poco più di 2mila euro annui. Un dato preoccupante per il futuro dei giovani, visto che in quella gestione si liquidano esclusivamente le pensioni di vecchiaia contributive: le stesse che avranno tutti i lavoratori che hanno iniziato l'attività dopo il 1° gennaio '96. Ma non è ancora una "condanna" alla gestione: le prime pensioni, infatti, vengono liquidate a chi ha almeno 57 anni di contributi e un minimo di cinque anni di lavoro alle spalle. È dunque prevedibile che, in futuro, la misura di quegli assegni sarà destinata ad aumentare. Un peggioramento di 2,2 miliardi di euro in un anno. Dopo avere aggiornato solo pochi giorni prima in miglioramento il bilancio preventivo del 2002 (più 2.176 milioni di euro), le previsioni licenziate dal Cda dell'Inps indicano per il 2003 un disavanzo di 24 milioni (282 se si include il Fondo di riserva per spese impreviste). Il documento segnala, per il prossimo anno, un esercizio passivo soprattutto per il fondo pensioni lavoratori dipendenti (meno 5.164 milioni di euro a fronte dei meno 3.440 del 2002). In rosso anche la gestione degli artigiani (meno 1.721 milioni rispetto ai meno 1.365 del 2002) che per la prima volta presenterà un segno negativo anche in riferimento alla situazione patrimoniale (meno 1.520 milioni rispetto ai più 201 del 2002). Discorso più o meno simile per la gestione dei commercianti, destinata a chiudere il 2003 in rosso per 503 milioni (rispetto ai 100 del 2002) ma che può ancora contare su una situazione patrimoniale di segno positivo a quota 8.392 milioni di euro. I segnali positivi vengono invece dalla gestione dei lavoratori parasubordinati (più 3.789 milioni di euro la stima 2003, contro i più 3.498 di quest'anno) e da quella delle prestazioni temporanee (più 6.762 milioni previsti, rispetto ai 6.389 del 2002). Previsioni fatte a legislazione vigente: senza tenere conto, cioè, del disegno di legge Finanziaria 2003, né, tanto meno, del disegno di legge delega per la riforma previdenziale. Ma se le stime saranno confermate anche dalle prossime note di variazione, alla fine del 2003 la situazione patrimoniale complessiva dell'Istituto dovrebbe attestarsi a 15.052 milioni di euro, poco meno dei 15.076 milioni di quest'anno. Tutto questo nonostante che gli apporti complessivi dello Stato (trasferimenti e anticipazioni) aumentino di 5.338 milioni di euro (da 59.056 nel 2002 a 64.394 nel 2003). I conti dell'Inps mostrano un peggioramento continuo nel tempo. Basti pensare che la spesa per il pagamento delle pensioni è passata dai 104,3 miliardi di euro del '98 ai 137,6 del 2003. Marco Peruzzi
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