4/9/2002 ore: 10:03

McDonald’s teme le cause e cambia olio: le patatine saranno meno grasse

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4 settembre 2002
L’annuncio dopo le azioni legali intentate dagli obesi: il nuovo prodotto ridurrà i danni alle arterie e al cuore

McDonald’s teme le cause e cambia olio: le patatine saranno meno grasse

      DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

      WASHINGTON - L’annuncio ne ha fatto scendere le quotazioni in borsa, ma la McDonald’s è egualmente soddisfatta di se stessa: per ragioni mediche, cioè per ridurre il rischio che danneggino le arterie e il cuore, la regina del «fast food» ha deciso di dimezzare la percentuale del grasso insaturo od olio vegetale con cui frigge le sue celeberrime patatine, nonché le sue polpette di pollo.
      I super-fans di hamburger e patatine sono sul piede di guerra: il sapore, intimano, non dovrà cambiare. Altrimenti, potrebbe finire come con la Coca Cola light, rimasta nel limbo di un consumo sofisticato. E Wall Street ha reagito negativamente perché teme che i prodotti perdano il loro caratteristico gusto e la gente smetta di mangiarli. La McDonald’s rassicura: in numerosi test ha accertato che il 97% degli avventori ama la nuove patatine fritte tanto quanto le vecchie.
      Ufficialmente, l’obiettivo della multinazionale è quello di ridurre, di circa la metà (47%), la quantità di grassi insaturi («cattivi») che, intasando progressivamente le arterie di colesterolo, creano problemi cardiocircolatori. Il nuovo olio, inoltre, ha un 17% in più di grassi polinsaturi (quelli «buoni») che proteggono arterie e cuore.
      Ma l’iniziativa è stata presentata ieri, ad appena tre settimane dalla causa intentata da un obeso di 113 chili che ha accusato McDonald’s e altre tre catene di «fast food» di averlo fatto ingrassare con i loro «cibi unti e malsani» chiedendo decine di milioni di dollari come risarcimento danni. Mike Roberts, presidente della McDonald’s, smentisce ogni collegamento con la vicenda legale: la rivoluzione salutista viene dopo anni di ricerche. Secondo le statistiche, quasi 50 milioni di americani, un sesto del totale, sono obesi, e nella maggioranza si tratta di persone che consumano più pasti in un «fast food» che a casa. Margot Wootan, direttrice del Centro scientifico di salute pubblica, ha ammonito che il cambiamento «non fa delle patatine fritte un alimento salutare», ma ha elogiato la McDonald’s per avere dato il buon esempio alle concorrenti, dalla Burger King alla Wendy.
      Il cambio dell’olio, che ungerà le fritture dei circa 13.000 McDonald’s americani, avverrà ad ottobre. E’ previsto un periodo di prova che si protrarrà fino a febbraio e solo in America. Poi, in base al parere dei consumatori, la McDonald's deciderà se estendere l’innovazione in tutto il mondo o se abbandonare il progetto. Il nuovo olio, messo a punto dalla Cargill, l’azienda fornitrice della McDonald’s, è una ricetta ancora segreta che, promette la catena, non farà cambiare il gusto delle patatine. Né il numero di calorie.
Ennio Caretto


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