Mazzone, Tarelli e gli iscritti alla Cisl
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Luned? 24 aprile 2006
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Diario sindacale a cura di Enrico Marro, emarro@rcs.it
Mazzone, Tarelli e gli iscritti alla Cisl
Da quando ? tornato al suo lavoro al tribunale di Cagliari ha cercato di dimenticare quella battaglia persa nella Fps contro il tesseramento gonfiato. Ma nel 2002 la denuncia di Sebastiano Mazzone , uno dei segretari nazionali della Federazione degli statali (la pi? importante della Cisl con 318 mila iscritti), contenuta in alcune lettere inviate al vertice della categoria, guidata anche allora da Rino Tarelli , e a tutta la segreteria Cisl, a cominciare dal leader Savino Pezzotta , mai venute alla luce, scossero la vita interna del sindacato cattolico. Il caso fu chiuso, nel luglio del 2002, con un rinnovo della segreteria della Fps nella quale non fu rieletto Mazzone. ?Fu inevitabile - racconta - avevo toccato interessi troppo grandi. E rimasi isolato?.
Ma cosa sosteneva Mazzone nella sua lettera del 23 luglio 2002 a tutta la segreteria Cisl? Dopo che negli ultimi numeri di Diario sindacale si ? sollevato il problema della veridicit? delle dichiarazioni che il sindacato fa dei propri iscritti, la denuncia di Mazzone ? tornata a galla. Nella lettera c’? scritto: ?La situazione economica e di gestione della Fps ? caratterizzata nel 2001 da un considerevole incremento delle risorse derivanti dal tesseramento accertate. Si passa da 5,6 miliardi di lire a 7 miliardi e 69 milioni di lire, pari al 30% in pi?. I dati ufficiali sugli iscritti ai sindacati forniti dall’Aran, l’agenzia governativa per la contrattazione, proseguiva Mazzone, ?indicano invece un decremento ed ? impensabile che tutte le tessere in pi?, legate all’exploit delle entrate, siano dei settori privati non considerati nei conteggi Aran?. Conclusione: ?Non pu? non sorgere fondato e ragionevole dubbio che i dati nazionali complessivi dichiarati nella chiusura del tesseramento siano notevolmente gonfiati rispetto alla realt? di fatto?.
Negli anni cui si riferisce Mazzone segretario organizzativo della Cisl era Giovanni Guerisoli . Raggiunto al telefono, racconta: ?Certo che mi ricordo di quella lettera. Io sollevai il caso in segreteria, ma mi fu risposto che quei circa 100 mila iscritti in pi? rispetto ai dati Aran erano dovuti ai settori privati dei servizi, come la sanit?, ma questi non possono essere pi? di 20-25 mila. Comunque rimasi in minoranza e la cosa non ebbe seguito?. Esiste ancora un problema di trasparenza dei dati? ?Secondo me, s?, taglia corto Guerisoli. Di diverso avviso il successore di Guerisoli, Sergio Betti , che come segretario organizzativo della Cisl fece nel 2002 le verifiche sul caso Fps: ?Quella di Mazzone si rivel? una denuncia senza fondamento perch? nel bilancio della categoria c’erano entrate corrispondenti al numero degli iscritti?. E Betti esclude acquisti di tessere in pi? per gonfiare i numeri. ?Sono assolutamente certo degli iscritti alla Cisl, che sono 4.287.551?.
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Decisamente non ? un anno fortunato per Pietro Larizza . L’ex segretario della Uil prima non ? stato riconfermato alla presidenza del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro), dal governo Berlusconi e poi non ? riuscito ad essere eletto al Senato. Essendo il settimo della lista Ds alla Camera nel collegio del Lazio ? infatti risultato il primo dei non eletti, ma potrebbe entrare ugualmente a Palazzo Madama se nel governo, magari come sottosegretario, entrasse uno dei sei eletti (tra i candidati Goffredo Bettini e Ignazio Marino ) e liberasse, dimettendosi, il seggio al Senato. Eletto al primo colpo, invece, Adriano Musi , che dopo essere stato l’eterno numero due della Uil si prende cos? una piccola rivincita: entra alla Camera per i Repubblicani europei.
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