20/2/2003 ore: 10:13

Marzano: gravissimo l´errore Istat; Esposto dei consumatori in procura

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          Marzano: gravissimo l´errore Istat
          Esposto dei consumatori in procura
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          Il giorno dopo l´errore l´Istat finisce in procura. L'Intesa dei consumatori ha presentato ieri un esposto a Roma, contestando all´Istituto di statistica una serie di reati fra cui abuso d'atti d'ufficio, falso materiale e ideologico in atti pubblici e turbativa di mercato. Tutto questo per l´errore nel calcolo dell´inflazione a gennaio, che era stato individuato dalla stessa Intesa e che poi l´Istat aveva dovuto correggere al rialzo. Nella denuncia, i consumatori chiedono il sequestro cautelare di tutti i «files» in cerca delle prove di un eventuale dolo. Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori invocano anche «l'allontanamento dei funzionari Istat responsabili dell'errore» e la «sospensione cautelativa immediata degli stessi dalle loro funzioni», per evitare che inquinino le prove. E sollecitano il presidente del Consiglio Berlusconi a «commissariare immediatamente l´Istituto». La prima testa a cadere, secondo l'Intesa, dovrebbe essere quella del presidente dell´Istituto, Luigi Biggeri. Che ieri si è difeso, affermando che quello sulla rilevazione dei prezzi dei farmaci a gennaio è stato un «errore umano a livello tecnico», un errore, ha ammesso, «di una certa gravità» che però non richiede alcun ricambio ai vertici dell'Istat, perché «la procedura di rilevamento dei dati funziona». «Cosa facciamo - ha dichiarato - mandiamo via questo rilevatore perché ha fatto un errore tecnico e mandiamo via tutti quelli che gli stanno sopra? Non ne vedo il motivo». Biggeri ha sottolineato che «senza voler minimizzare l'errore, non si deve trascurare che l'influenza di questo è stata del -0,1%. Uno scalino che comunque verrà registrato a febbraio», e ha respinto le insinuazioni secondo cui sarebbe in atto una contraffazione sistematica dei dati a scopo politico, per far sembrare l´inflazione più bassa e compiacere il governo: «È impossibile manipolare dati statistici perché derivano da un processo nel quale sono coinvolti decine di ricercatori». A favore di Biggeri ha spezzato una lancia il ministro per le Attività produttive. «Purtroppo quello dell´Istat è stato un gravissimo errore - ha ammesso Marzano -. Avrei preferito che non fosse accaduto. Ma tutti possono sbagliare, l´errore non mina la credibilità dell´Istituto». Quanto a cacciare il numero uno dell´Istat «non credo che siamo a questo punto. No». Il ministro ha però dovuto ammettere la necessità di «accertare come tutto questo è avvenuto». Un´esigenza di chiarezza sentita anche da Guglielmo Epifani. Il segretario generale della Cgil ha detto di aspettarsi che «qualche tribunale della Repubblica faccia chiarezza su quanto avvenuto», appurando se sia stata «soltanto una dimenticanza, ma sarebbe molto strano, perché si è trattato di un errore molto pacchiano, o se c'è un interesse politico a fare apparire l'inflazione artificialmente bassa». Epifani ha ulteriormente argomentato i suoi sospetti: «Non vorrei che i richiami dell'esecutivo avessero portato l'Istat, direttamente o indirettamente, a fare questo errore». E sull´esposto dei consumatori ha affermato che «noi lo condividiamo e lo appoggeremo. Per l´opposizione, il responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani, ha osservato che l'Istat è incorso «in un infortunio grave e ha fatto bene a correggere subito l'errore», ma il problema vero «non è discutere se i vertici vadano o no cambiati» ma affrontare «un'inflazione in crescita preoccupante». Fra le parti sociali, il presidente della Confcommercio, Sergio Billè, ha sottolineato che l´Istat ha commesso «un errore da matita blu» e Marco Venturi di Confesercenti ha invocato «una sorta di certificazione europea» a opera dell´Eurostat «quale organismo super partes». Ma l´Eurostat, per quanto riguarda l´Italia, lavora proprio sui dati Istat. In giornata l'Istituito italiano ha ricalcolato il cosiddetto «indice armonizzato» secondo i criteri Eurostat e lo ha corretto al ribasso, a differenza dell'inflazione valutata secondo i criteri italiani, salita dal 2,7 al 2,8%. Il paniere europeo mostra una variazione in giù dal precedente 3 al 2,9%. E questo dato sarà reso ufficiale da Bruxelles.

          Luigi Grassia

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