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22.01.2004 Maroni: per le pensioni il tempo è scaduto Ma nella maggioranza restano le divergenze e i tempi si allungano. La Cgil riunisce le strutture
di Nedo Canetti
ROMA Solo la prossima settimana, il governo presenterà gli emendamento al ddl delega sulla previdenza, che dovrebbero sostituire il maxiemendamento, a suo tempo depositato dallo stesso governo. Il ddl ha, intanto, proseguito il suo iter alla commissione Lavoro del Senato, con l’illustrazione degli emendamenti (140 finora illustrati dei 680 presentati). Lo ha annunciato il sottosegretario Pasquale Viespoli, An, al termine della seduta della commissione. «Presumibilmente mercoledì o giovedì - ha precisato il relatore Carmelo Morra, Fi - alla conclusione dell'illustrazione degli emendamenti e prima di passare ai voti». In anteprima dovrebbe esaminarli la maggioranza, in una riunione convocata per martedì. Slitta così, ancora, il momento del varo del provvedimento per l’aula, segno del sofferto confronto che prosegue nella maggioranza, per trovare un punto d'accordo. Il ministro Roberto Maroni, però, continua ad essere ottimista. Sostiene che ormai si sono superati i punti più controversi (non si ha tuttavia notizia di come questo superamento sia avvenuto) ed è sicuro che la delega sarà approvata a breve, subito dopo il voto dell’assemblea sul federalismo. Restano, comunque, molte divergenze. Per il titolare del Welfare, il tempo del confronto è finito, nega la possibilità di eventuali punti di possibile avvicinamento tra le proposte dei sindacati (che, intanto, continuano a considerare inaccettabile il testo governativo finora conosciuto) e quelle dell'esecutivo. Boccia anche la proposta «intermedia» di Rutelli, che considera interessante» ma «inapplicabile», perché non raggiungerebbe gli obiettivi di risparmio ritenuti necessari. L’allungamento dei tempi farebbe però pensare che diversi settori della maggioranza sono, rispetto al ministro, di tutt’altro avviso. Lo stesso suo vice, Viespoli, ha ieri ribadito l'intenzione di rispettare il confronto, mentre il ministro Gianni Alemanno, pure lui di An, ha segnalato che «c'è spazio per modificare la proposta del governo in senso positivo, con lo scopo di attenuare nel tempo quel salto (dell'età pensionabile, ndr) molto forte». Tra le ipotesi, compensare i minori risparmi causati da una gradualità della riforma rispetto allo "scalone" del 2008, con una riduzione da quattro a due delle «finestre» previste dalla riforma Dini per le pensioni di anzianità, quella di anticipo della stessa riforma o ancora l'innalzamento dei contributi degli autonomi. Sul fronte delle pensioni è, intanto, in corso un generale movimento dei settori sindacali e dei partiti dell'opposizione. Oggi, in vista di un probabile incontro, a tutto campo, con Cisl (Pezzotta ha insistito sul no ad accordi separati, ma vuole discutere su tutti i problemi del Welfare, non solo sulle pensioni) e Uil (Angeletti continua a dichiarare «impossibile» l'accordo con il governo, ma giudica interessanti le proposte della Margherita e quelle del nuovo Psi), la Cgil riunisce i segretari generali delle categorie e delle strutture, proprio per mettere a punto la propria proposta da confrontare poi con gli altri partner sindacali. Sempre per oggi, è previsto un incontro Ds-Margherita, con Treu e Rosy Bindi per i Dl, e Livia Turco per i Ds. Ieri la polemica tra i due partiti si è in parte attenuata, anche se non sono mancate ancora punte polemiche da una parte (Castagnetti, Bonfanti) e dall'altra (Salvi, Mussi). Fermissimo il no dei Verdi e del segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto. È stato il capogruppo della Quercia alla Camera, Luciano Violante, ad annunciare l'incontro, «nel corso del quale - ha detto - le parti confronteranno le rispettive proposte per l'obiettivo di approdare ad una proposta condivisa», auspicata anche dal responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani («ci sono ampie possibilità di discutere per far collimare le posizioni non esattamente uguali ma non incompatibili»).Un'iniziativa, questa, peraltro criticata dal senatore Piero Di Siena, della presidenza del gruppo, esponente della «Sinistra ds per il socialismo».
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