27/2/2006 ore: 12:44

Maroni frega i cassintegrati

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    venerd? 24 febbraio 2006
      Pagina 9 - Capitale/Lavoro

      Maroni frega i cassintegrati
        Una circolare del ministro del welfare equipara i cassintegrati ai lavoratori in mobilit?, facendo perdere il diritto al posto nell'impresa. Se non accettano una nuova offerta, a termine e pagata fino al 20% in meno, sono obbligati a lasciare l'impiego
          ANTONIO SCIOTTO
            Nuovo colpo basso da parte del ministero del lavoro, che dopo aver sfornato la legge 30 si diletta ogni tanto a partorire piccoli mostri. Quella di ieri ? una vera ?fregatura? rifilata dal ministro Roberto Maroni ai lavoratori in cassa integrazione, giustificata con il principio della ?responsabilizzazione del dipendente? e abbellita con l'ennesimo termine inglese, che fa sempre tanto figo: ? il welfare to work, l'assistenza pubblica concepita non come mero assistenzialismo, ma come sostegno che si pu? perdere se non ci si attiva. Con una circolare, il ministro ha determinato quello che era il principio gi? fissato nella legge 291 del 2004: il lavoratore in cassa integrazione straordinaria che rifiuter? un'offerta di lavoro ?congrua? rispetto alla sua professionalit? (su quanto sia effettivamente ?congrua? torneremo in seguito), perder? il sussidio di cassa integrazione. Non ? ancora chiaro (su questo la circolare ? aperta a diverse interpretazioni) se dovr? tornare in carico all'impresa o se perder? il posto immediatamente, ma ? subito evidente che si ? violato un principio fondamentale che differenzia la cassa integrazione straordinaria dalla mobilit?: con la cig straordinaria, infatti, il lavoratore ? ancora dipendente dell'impresa, e finito lo stato di crisi ha diritto a riprendere il posto; con la mobilit?, il rapporto di lavoro si considera gi? concluso, e dunque si ? disponibili in pieno per il rientro nel mercato. E' chiaro che tutti gli strumenti di reinserimento gi? esistenti fossero finora indirizzati a chi si trovava nella seconda condizione, mentre con l'iniziativa del governo si fa un grande favore alle imprese, che in questo modo possono facilmente liberarsi dei cassintegrati e dei relativi costi (la cig ? parte a carico dell'impresa e parte dell'Inps).
              Ma non basta, perch? la questione ? ancora pi? pericolosa: infatti per il ricollocamento si potranno attivare anche le agenzie di lavoro temporaneo, e dunque un'azienda prima di licenziare potr? fare un piano ad hoc studiato a tavolino con le societ? di lavoro interinale, concordando futuri contratti ?spazzatura? da offrire ai propri licenziandi. La circolare parla di offerte ?congrue?, ma include tra queste anche quelle con retribuzione fino al 20% pi? bassa e anche a termine, minimo di 9 mesi. ?Dunque - spiega Alessandro Genovesi, del dipartimento politiche attive del lavoro Cgil - si potr? dare il caso in cui decido di licenziare un tot di persone e faccio un piano con un'agenzia di lavoro temporaneo: questa mi assicura che offrir? 800 euro a chi ne guadagnava 1000, con missioni di 9 mesi e un giorno. Problema risolto: i lavoratori perderanno il diritto alla cassa integrazione straordinaria e soprattutto quello al posto di lavoro nella impresa di provenienza, e saranno obbligati ad accettare un contratto meno retribuito e precario?.
                ?D'altra parte - continua Genovesi - anche se si risolvesse l'ambiguit? contenuta nel testo, e il lavoratore tornasse in carico all'impresa in caso di rifiuto dell'offerta, in ogni caso l'azienda potrebbe attivare i licenziamenti collettivi: quindi a pagare sarebbe comunque il dipendente. A parte tutte le ipotesi sulla futura applicazione, la cosa pi? grave ? il principio: equiparare chi ? in cassa integrazione straordinaria per crisi o ristrutturazione di un'azienda - e in questo periodo sono molti - con chi ? gi? in mobilit?, negando il diritto al rientro?. Oltretutto, la circolare estende la validit? della norma anche a chi ha attivato la cassa integrazione precedentemente alla sua entrata in vigore, dunque si pu? immaginare quante imprese (e agenzie di lavoro interinale) siano pronte a godere della ?manna? promanata tanto generosamente dal governo.
                  Tra tutte, potrebbe essere pi? che interessata la Fiat: come si ricorder?, da tempo ? in ballo la querelle sulla concessione o meno della mobilit? lunga, sulla durata di un'eventuale cassa integrazione straordinaria o meno: la circolare potrebbe risolvere il problema alla radice, poich? molte centinaia di lavoratori gi? in cassa straordinaria potrebbero essere costretti a rinunciare al sussidio (e al posto in Fiat) per accedere a qualche contratto ?spazzatura?.

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