Maroni convoca le parti sociali

martedì 29 luglio 2003
Domani l’incontro con Confindustria e sindacati. I dubbi dei tecnici del Senato sul Dpef: stime vaghe sul fabbisogno
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Libro Bianco sul Welfare, Maroni convoca le parti sociali
ROMA - Dopo il Servizio Bilancio della Camera, anche i tecnici del Senato esprimono perplessità sui contenuti del Documento di Programmazione economica, definito lacunoso. Nel Dpef, secondo gli analisti di Palazzo Madama, mancano l’indicazione «degli obiettivi programmatici relativi al fabbisogno statale e al fabbisogno complessivo» e il «saldo corrente programmatico della pubblica amministrazione». Elementi che non consentono «di ricostruire con maggior dettaglio la composizione quantitativa della manovra correttiva necessaria per il 2004». Il Dpef sarà da domani all’esame dell’Aula della Camera e del Senato per il dibattito, che si concluderà tra mercoledì e giovedì prossimi con l’approvazione delle risoluzioni. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, intanto, ha convocato le parti sociali per domani per affrontare «i temi prioritari individuati all’interno del Libro Bianco sul Welfare» e per la «presentazione del Piano di azione sull’inclusione sociale». La convocazione è dunque formalmente sganciata dagli undici tavoli di confronto con le parti sociali previsti dal Dpef, uno dei quali doveva proprio riguardare il welfare. Sindacati e Confindustria contestano il metodo degli undici tavoli, considerato troppo frammentario. Hanno scritto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendo un chiarimento, ma nella pratica non si sottraggono al confronto. Giovedì si partirà dal Libro Bianco, ma facilmente la discussione sconfinerà sulle misure in favore della natalità (gli 800 euro a figlio promessi da Maroni), della famiglia e degli anziani, che dovrebbero essere attuate con la prossima legge di bilancio. Rinviato a settembre, invece, il tavolo di lavoro tra i ministeri dell’Economia e della Salute e le Regioni sul nuovo Patto per la farmaceutica che porterà alla creazione dell’Agenzia nazionale del farmaco. Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, è contrario a un taglio della copertura complementare dei brevetti assicurata in Italia rispetto alla normativa Ue, ma Tremonti e le Regioni insistono. «Un’idea non percorribile, anche se dovremo discuterne ancora» ha detto ieri Sirchia, scettico anche sull’ipotesi di un ampliamento della distribuzione diretta dei farmaci attraverso le strutture ospedaliere. Da segnalare, infine, le nuove previsioni Unioncamere che indicano per il 2003 una crescita del pil allo 0,7%, contro lo 0,8% indicato dal governo nel Dpef.
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Mario Sensini
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 Economia
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