Mano tesa ai professionisti dal Governo
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Gli ordini in piazza - Per il Professional day riuniti ieri a Roma i vertici delle categorie - Una delegazione ricevuta da Berlusconi
 Mano tesa ai professionisti dal Governo Riconosciuto il ruolo al tavolo della concertazione - Fini promette interventi a favore delle Casse previdenziali
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(NOSTRO SERVIZIO)
ROMA - La festa del Professional day, dopo aver riempito in mattinata i duemila posti del Teatro Brancaccio di Roma con i presidenti dei Consigli nazionali, degli Ordini territoriali e delle Casse di previdenza, è finita ieri sera a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha rassicurato la delegazione dei professionisti - guidata da Emilio Nicola Buccico, presidente del Cup (il Comitato degli Ordini e dei Collegi) - circa il riconoscimento del ruolo politico e sociale. Per assicurare il dialogo tra Governo e professionisti Berlusconi sta pensando di istituire a Palazzo Chigi una struttura ad hoc. «Si è registrata sintonia - ha assicurato Buccico - anche per quanto riguarda i princìpi della legge quadro e sulle questioni che riguardano le Casse», dall'abolizione della tassazione sui realizzi degli investimenti alla possibilità di gestire la previdenza complementare. D'altra parte, fin dalla mattinata, Berlusconi - con un messaggio - è stato protagonista del Professional day. «Il professionista - ha ricordato il premier - ha un ruolo essenziale nel dare garanzia e protezione al cittadino nei confronti dagli abusi e delle inefficienze dei pubblici poteri: abusi del Fisco, abusi del sistema giudiziario, inefficienze della sanità pubblica, complicazioni amministrative di ogni genere». Il Professional day, che è stato organizzato dal Cup e dalle Casse previdenziali per ottenere un riconoscimento politico ed economico per Ordini e Casse, ha raggiunto gli obiettivi a giudicare dalle presenze e dai pronunciamenti dei politici. Infatti, il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, tra gli applausi della sala, ha dato risposta alle richieste dei professionisti. Ha riconosciuto «il diritto di partecipare al tavolo della concertazione» e ha ribadito «l'intangibilità dell'autonomia delle Casse previdenziali». Più in concreto ha promesso di analizzare gli emendamenti al Ddl della Finanziaria 2002 per ridefinire il regime fiscale dei compensi di sindaci e amministratori professionisti. La relativa contribuzione deve essere riportata - chiedono le Casse previdenziali - nell'alveo degli enti privati. Tra gli emendamenti presentati da An al Ddl della Finanziaria c'è anche la previsione di una tassazione più favorevole per le Casse private. Tuttavia, questa misura deve essere raccordata con «le esigenze del bilancio dello Stato», ha puntualizzato Fini. Il Professional day si è aperto sulle note dell'inno di Mameli «per ribadire l'unità delle categorie di professionisti». A dare inizio ai lavori è stato il sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti, che ha riconosciuto agli «Ordini, ai Collegi e alle Casse il ruolo di rappresentanti istituzionali delle professioni. La disciplina delle professioni in Europa - ha detto Vietti - rischia di essere un fattore di concorrenza pericolosa e per questo bisogna evitare i rischi di un protezionismo miope». Riferendosi alla riforma degli Ordini tentata nella scorsa legislatura, il sottosegretario ha parlato di «soluzioni che non avevano raccolto un consenso sufficiente, anche se alcuni punti del disegno di legge Fassino possono costituire una base per il confronto». Per Vietti la riforma dovrà essere «attuata in tempi brevi, evitando tentazioni neocentraliste che sarebbero anacronistiche». Un momento di verifica sarà rappresentato dal Forum nazionale, che Ordini e Casse organizzeranno in primavera: in quell'occasione verrano esplicitate le linee guida di riforma delle singole professioni. Fini ha garantito che tra gli obiettivi del Governo figura «anche la riserva di legge per le professioni esistenti e per le attività di consulenza, la conservazione degli Ordini esistenti con l'auspicio che sappiano rinnovarsi e la previsione delle società tra professionisti». Il successo di ieri ha allontanato i fantasmi della deregulation, che tanto spazio hanno occupato nella scorsa legislatura. «Chi ci voleva far scomparire - ha detto Buccico - deve prendere atto che siamo indispensabili allo sviluppo del Paese. Siamo pronti per l'Europa, ma ribadiamo con forza che siamo professionisti dell'intelletto che non vogliono essere equiparati agli imprenditori». Buccicco ha poi sottolineato che il Cup guarda con attenzione al regime legislativo "concorrente" fra Stato e Regioni (dopo la riforma dell'articolo 117 della Costituzione) ma ha ribadito che «le linee guida della riforma devono essere poste dalla legge-quadro dello Stato, per evitare colpi di mano di qualche governatore. C'è qualcuno - ha concluso Buccico - che rimpiange i sindacati, ma oggi ci sono Cup, Adepp (l'associazione delle casse, ndr) e Comitati territoriali e non c'è spazio per nessun altro soggetto per rappresentarci». Uno "spirito di rivalsa" da parte dei professionisti è emerso anche dalle parole del presidente dell'Adepp, Maurizio de Tilla, che ha ricordato «la strategia di annientamento messa in atto dalla Confindustria che voleva trasformarci in imprenditori». de Tilla non ha risparmiato qualche critica anche al Governo «dal quale ci si attendeva di più. Il tentativo di eliminare la doppia tassazione per gli enti di previdenza è stato finora ostacolato dai rilievi del ministro dlel'Economia, Giulio Tremonti». Applausi per Fini, un po' di freddezza per il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli. Il quale però è riuscito a conquitarsi qualche applauso quando ha sottolineato la «necessità di evitare l'intrusione della politica. Non bisogna chiudersi - ha aggiunto Rutelli - per cogliere le occasioni di rinnovamento offerti dall'Europa e dalla riforma universitaria che vede gli Ordini come protagonisti della formazione». Gianpiero Scarpati Giovedí 13 Dicembre 2001
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