 |
In prima fila c'è l'Olivetti-Telecom di Roberto Colaninno con la Lottomatica di Marco Staderini (gioco del Lotto). Seguono la famiglia Benetton, la Banca di Roma e GTech, gigante statunitense dei giochi. Poi il miliardario americano Ross Pero, l'amministratore delle Poste, Corrado Passera, l'ex presidente di Confindustria e attuale numero uno della Bnl, Luigi Abete, il Poligrafico dello Stato di Michele Tedeschi, ex capo dell'Iri, e l'Ente tabacchi. La Snai di Maurizio Ughi (scommesse sportive) e la Sisal di Giorgio Sandi (Superenalotto). Più altri in ordine sparso. È un gruppone folto di aziende, sigle e manager quello che sta dando la caccia a due prede molto ambite del mercato dei giochi: il Gratta e vinci e le lotterie di Stato.
La corsa è partita nell'autunno inoltrato, ma dopo settimane di pretattica e annunci ora i concorrenti sono alla volata finale. Cinque le cordate rimaste in gara, una la superfavorita: quella guidata dalla Olivetti-Lottomatica. Dopo il 26 gennaio, termine ultimo per la presentazione delle offerte, una commissione del ministero delle Finanze indicherà il vincitore. Non è escluso, anzi, è molto probabile che questa sfida si intrecci con l'altra in pieno svolgimento per il Bingo.
A prima vista tra Gratta e vinci, lotterie statali e gli altri giochi che vanno per la maggiore, dal Lotto al Superenalotto, sembrerebbe esserci solo una lontana parentela: debolissimi i primi, con meno di mille miliardi incassati nel 2000; fortissimi i secondi. Ma l'apparenza inganna. Lotterie e Gratta e vinci sono giochi decaduti, in crisi nera perché maltrattati dalla gestione approssimativa dei Monopoli di Stato, ma con potenzialità notevoli, testimoniate da un passato di autentico splendore. Nel 2000 la Lotteria Italia ha venduto appena 24 milioni 500 mila biglietti, ma quattro anni fa erano stati 32 milioni e nella stagione 1988-89 furono addirittura più di 37 milioni. Idem il Gratta e vinci: nel 1996 incassava quasi sei volte più di oggi (4.016 miliardi).
 |
È opinione diffusa che per tirarlo su basterebbe poco; e lo stesso discorso vale per le lotterie. Finanzieri, imprenditori e manager aspiranti alla concessione lo sanno perfettamente ed è per questo che hanno risposto con slancio alla gara del ministero delle Finanze. Formalmente le cordate in lizza sono cinque, ma è opinione diffusa che alla fine la volata sarà a due, tra Lottomatica dell'Olivetti e il consorzio «Consirium» capitanato dall'Autogrill dei Benetton.
Gli altri tre concorrenti sono forti, ma con difetti vistosi. La Eds Italia di Ross Perot, per esempio, può contare su tutta la potenza economica e finanziaria del magnate americano che in passato è stato anche candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Ma finora i suoi campi d'azione sono stati lontani dal mondo dei giochi; in Italia gestisce i sistemi informatici del ministero della Pubblica istruzione e della Banca di Roma, e nella gara per il Gratta e vinci si è presentata da sola, senza nessuna azienda di stampa alleata, mentre il bando di gara proibisce tassativamente l'appalto della fabbricazione dei biglietti.
Anche la cordata composta da Ente tabacchi, Poste italiane,Venturini e Snai è forte, ma presenta vistosi punti di debolezza. Venturini è uno stampatore vero, ma due delle quattro ditte, Ente tabacchi e Poste, sono di proprietà del Tesoro e affidare il Gratta e vinci e le lotterie ad altre aziende statali dopo la disastrosa esperienza dei Monopoli non sembra una bella trovata. Infine la Sisal. La società posseduta dalla famiglia Molo e guidata da Giorgio Sandi ha tentato fino all'ultimo di trovare un partner, ma non c'è riuscita. Aveva provato a mettersi d'accordo con gli americani di Scientific Games, ma Lottomatica si è messa di traverso: per impedire l'alleanza ha messo le mani sull'azienda americana facendola entrare nella propria orbita.
Molto forte appare, invece, la cordata dei Benetton che si avvale di Banca di Roma e di ditte di buon livello: l'Istituto Poligrafico e i francesi della Oberthur Gaming Technologies, i più grandi stampatori del mondo di carta moneta e valori. Inoltre la Soget 2000 della Confesercenti e la Tnt per la distribuzione delle cartelle e infine Gtech, un gruppo americano con 5 mila dipendenti e 2.200 miliardi di lire di incassi nel 2000, che controlla il 65 per cento del mercato mondiale delle lotterie, è presente in 48 paesi e in 23 dei 28 stati americani dove il gioco è autorizzato.
Infine c'è la Lottomatica che può vantare uno squadrone da campionato mondiale. Due società della Federazione dei tabaccai per la distribuzione e il Poligrafico per la stampa. Più una serie di aziende di «famiglia»: la Eis della Finsiel, la Tecnost sistemi, cioè la ex Mael elettronica dell'Olivetti, la Scientific Games di Autotote, società americana di tecnologia applicata ai giochi salvata dal tracollo finanziario proprio grazie all'Olivetti-Lottomatica che, sborsando oltre 200 miliardi di lire, si è assicurata il 30 per cento del capitale della società e una quota di quattro rappresentanti su 10 in consiglio di amministrazione. |
 |
I concorrenti ai nastri di partenza |
Olivetti-lottomatica Capofila Roberto Colaninno e Marco Staderini, numero uno di Lottomatica, partecipata con oltre il 40 per cento dalla Olivetti che possiede la gestione del Lotto e controlla il 57 per cento del mercato complessivo dei giochi. La cordata comprende Federazione dei tabaccai; Istituto poligrafico calcografia e carte valori; Tecnost sistemi; Eis di Finsiel e Scientific Games di Autotote, società americana di tecnologia partecipata al 30 per cento da Olivetti-Lottomatica.
Consirium Capofila Gilberto Benetton (Autogrill). La cordata comprende anche Banca di Roma; Istituto poligrafico dello Stato; Tnt; Oberthur Gaming Technologies, azienda francese leader mondiale nella stampa di cartamoneta; Confesercenti; Gtech, gruppo americano che controlla il 65 per cento del mercato mondiale delle lotterie.
Eds Capofila Ross Perot, numero uno della Eds. In Italia la società del miliardario americano gestisce i sistemi informatici del ministero della Pubblica istruzione e della Banca di Roma.
Snai-Poste Capofila Maurizio Ughi, numero uno di Snai. Altri membri del pool: Poste italiane; Ente tabacchi; Venturini.
Sisal Giorgio Sandi, numero uno della Sisal, che gestisce il Superenalotto, ha provato a cercare alleati negli americani di Scientific Game, ma l'accordo è fallito.
|
|
|
|