Lo strappo degli industriali Contratto delle tute blu disdetto
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Passa la linea Marchionne. Fiom: grave e illegittimo
Dopo la vertenza Fiat a Pomigliano, strappo tra industriali e Fiom-Cgil. Federmeccanica ha deciso di disdettare il contratto nazionale di lavoro 2008, l’ultimo firmato anche dalla Fiom e sostituito nel 2009 da un accordo separato tra imprese e solo Cisl e Uil. La Fiom: grave e illegittimo. ROMA — Muro contro muro tra imprese metalmeccaniche e Fiom-Cgil. Ieri Federmeccanica ha deciso di disdettare il contratto nazionale di lavoro del 2008, l’ultimo firmato anche dalla Fiom, che ha validità fino al 31 dicembre 2011. Così, dal primo gennaio 2012, il sindacato guidato da Maurizio Landini, c he è anche quel loche pi ù iscritti fra le tute blu (363 mila), resterà senza un contratto di riferimento e senza diritti sindacali, sostanzialmente fuori dalle fabbriche, come un grande Cobas. Per gli altri sindacati, che hanno invece firmato un nuovo contratto nel 2009, non cambia nulla. Ed è con questi che Federmeccanica andrà avanti per definire deroghe allo stesso contratto tali da coprire giuridicamente l’accordo tra la Fiat si Sergio Marchionne e Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e Ugl sul rilancio dello stabilimento di Pomigliano.
La Federmeccanica, che ieri ha riunito a Milano il consiglio direttivo, ha preso queste decisioni per spuntare le armi della Fiom, che dopo il contratto separato del 2009, ha aperto un vasto contenzioso con le aziende, diffidandole dall’applicare clausole normative peggiorative del contratto del 2008. Con lo stesso argomento la Fiom si preparava a sbarrare la strada, davanti alla magistratura del lavoro, all’applicazione dell’accordo sulla Fiat di Pomigliano.
Il 15 settembre, ha annunciato ieri il presidente della Federmeccanica Luigi Ceccardi, partirà invece la trattativa con i sindacati per definire le necessarie deroghe al contratto del 2009. È questa la soluzione per evitare che la Fiat esca dalla stessa Federmeccanica e chieda la definizione di un contratto dell’auto in linea con le flessibilità di orario (più ore di straordinario) e normative (sanzioni contro determinati scioperi e l’assenteismo) previste per Pomigliano. Al negoziato parteciperanno tutti i sindacati tranne la Fiom. La quale, ha detto Ceccardi, sarebbe la «benvenuta» se prima firmasse il contratto del 2009. Ipotesi esclusa da Landini, che definisce la scelta delle aziende «irresponsabile» e annuncia la presentazione di una piattaforma per il rinnovo del contratto del 2008 disdettato, in modo da prolungarne la validità, secondo il principio dell’ultrattività. La battaglia legale insomma continuerà. E così gli scioperi della Fiom. Sostiene le decisioni della Federmeccanica il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: «Si tratta ora di auspicare l’ulteriore evoluzione delle relazioni industriali anche nell’ultima ridotta del vecchio impianto ideologico». Boccia invece la Federmeccanica il Pd, da Pier Luigi Bersani a Sergio Cofferati, e l’Idv.